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Spari a Milano, morta prima la donnaIn casa avevano 47 gr di cocaina

Cambia la ricostruzione dell'agguato degli uomini in scooter. Incensurate le vittime, ora prende piede la pista legata alla droga. Illesa la bambina

Andrea Tempestini
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Una coppia freddata, una bimba di un anno e mezzo rimasta lievemente ferita. Una "esecuzione" in pieno centro a Milano. E' questo il bilancio di quanto accaduto poco dopo le 20 di lunedì 10 settembre in via Muratori, dove sono stati esplosi più colpi di arma da fuoco in strada. La sparatoria mortale è avvenuta in zona Porta Romana, nel cuore del capoluogo meneghino. E l'efferato omicidio potrebbe aver trovato un movente: questioni di droga. C'erano infatti 47 grammi di cocaina nella casa della vittima. La droga era stata sequestrata già nella notte tra lunedì e martedì, subito dopo l'omicidio: la conferma del fatto che si trattasse di cocaina è arrivata in mattinata. La sparatoria - Secondo le prime testimonianze si sarebbe trattato di un agguato in piena regola. I killer sarebbero due, uno dei quali è sceso dallo scooter e ha aperto il fuoco. Prima si pensava che avesse sparato prima all'uomo, per poi colpire alla nuca la donna che provava a fuggire. Poi si è appreso che la prima a cadere sotto il fuoco del killer sarebbe la donna, raggiunta non da uno, ma da due colpi: nuca e testa. L'uomo è stato soccorso dal 118 ma non c'è stato nulla da fare: si tratta di Massimiliano Spelta, 43 anni, incensurato. La donna, una dominicana di 22 anni, è stata operata ma è morta in ospedale. Milano, in una tiepida serata di settembre, assomigliava a Scampia. Le testimonianze - I primi testimoni hanno dichiarato: "E' stata una vera esecuzione". La piccola coinvolta nella sparatoria non è stata colpita da alcun proiettile, ma è stata ricoverata per accertamenti. Sul posto è interventua la polizia con numerose volanti, impegnata nel ricostruire la dinamica dei fatti. Contro l'uomo sono stati sparati cinque colpi, mentre per la donna - morta in ospedale alle 23.30 dopo due arresti cardiaci - è stato fatale il colpo alla nuca. La bimba, al di la dei segni dovuti alla caduta, è uscita illesa dalla sparatoria. L'uomo, imprenditore, era socio di una società di  prodotti cosmetici e integratori alimentari che proprio quest'anno è stata messa in liquidazione volontaria; la sua convivente Carolina Pajaro, aveva dato alla luce la bimba un anno e mezzo fa.  Dubbi e misteri - Restano comunque i dubbi sul movente dello spietato delitto. Gli investigatori, prima di rinvenire la cocaina, spiegavano che "non c'è alcuna ipotesi". In questura hanno sfilato numerosi testimoni, tutti concordi sulla ricostruzione: si è trattato di un esecuzione. Il killer ha fatto fuoco con Massimiliano Spelta, e solo quando la donna ha cercato di fuggire ha sparato contro di lei. Per terra gli specialisti della polizia scientifica non hanno trovato bossoli, motivo per cui è possibile che siano state usate una o due rivoltelle calibro 38. Le indagini sono ad ampio spretto e rigardano la situazione patrimoniale dell'uomo e il suo business, donne e magari anche droga. In via Muratori sono presenti numerose telecamere che potrebbero aiutare gli inquirenti a fare chiarezza su quanto avvenuto. La polizia cerca risposte anche ad altre domande, e si chiede perché la coppia, con la bambina, si trovasse in via Muratori anche se abitava dall'altra parte della città. Perchè infine i killer hanno aperto il fuoco in una via molto illuminata e frequentata a qualsiasi ora del giorno?

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