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Curiosity? Poca

Nicoletta Orlandi Posti
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di Filippo Facci Io so soltanto che 36 anni dopo la sonda Viking - che già nel 1976 atterrò su Marte, cercando invano tracce di vita - in pratica siamo ancora fermi lì. E dire che Wernher Von Braun, un genio assoluto, il futuro lo vide così: «Nel 1989 gli sbarchi sulla Luna saranno regolari, avremo messo i piedi su Marte, un missile per Giove sarà in costruzione, nel 2000 ci saranno città scavate nel sottosuolo, un'immensa astronave porterà i turisti da un pianeta all'altro, una catena di alberghi sta progettando un edificio lunare con cento letti». E Von Braun - un genio, ripetiamo - aveva sempre azzeccato ogni previsione. Aveva inventato i missili, ma non ebbe finanziamenti sinchè la Wehrmacht non gli diede qualche spicciolo per costruire i missili V2 che distrussero Londra: allora Hitler lo coprì di soldi per la ricerca. Nel dopoguerra, prigioniero negli Usa, fu deriso per anni: diceva che avrebbe potuto mandare un satellite attorno alla terra. Poi ce lo mandarono i russi (lo Sputnik) e allora ecco, lo coprirono di soldi e fece l'Explorer in 84 giorni, perché c'era la guerra fredda e non si badava a spese. Con la stessa logica, in dieci anni, Von Braun mandò l'uomo sulla Luna e fece le previsioni che abbiamo visto, previsioni plausibili: ma non aveva calcolato che la sua idea di progresso sarebbe finita quando finì un'altra cosa. No, non i soldi: finirono le guerre. 

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