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Minetti: "Mi dimetto entro ottobree rinuncio pure al vitalizio"

Poi contro la Santanchè: "Ma è la stessa che mi ha paragonato a Nilde Iotti?". Quindi il volo a Los Angeles: apre un centro benessere?

Andrea Tempestini
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  Ora c'è una data: la fine di ottobre. Questa la promessa di Nicole Minetti. La consigliera ha fissato la "deadline" per le sue dimissioni, e lo ha fatto in un'intervista concessa a Vanity Fair. Ma non è tutto, la consigliera regionale finita nel mirino dell'operazione-pulizia voluta da Silvio Berlusconi  in odor di ricandidatura ha promesso anche che rinuncerà al vitalizio che le garantirebbe la Lombardia. "Piuttosto che prendere un vitalizio dalla Regione Lombardia - ha dichiarato - mi dimetto il giorno prima che scatti il diritto", ossia il prossimo ottobre. "Lo giuro", ha garantito la Minetti nel numero della rivista in edicola il 25 luglio.  Attacco alla Santanchè - Nicole ha poi iniziato a togliersi dei sassolini dalle scarpe. "Decido da sola quando dare le dimissioni - ha continuato -, non ho bisogno di ordini e pressioni. E non voglio dare a nessuno la soddisfazione di potermi rinfacciare in eterno il privilegio". L'ex igenista dentale del Cavaliere, insomma, scaccia l'esercito del Pdl col fucile puntato che le intima di mollare al più presto: lo farà, ma lo farà di testa sua. Quindi una bordata contro Daniela Santanché, la fedelissima di Berlusconi che negli ultimi giorni si è schierata in prima fila chiedendole di mollare, e spiegando come la Minetti sia "inadatta alla politica". Piccata la replica di Nicole: "Mi domando se è la stessa Santanchè che una volta mi paragonò a Nilde Iotti. Per carità, cambiare opinione è legittimo. Io comunque non mi sento finita". Per chi non se lo ricordasse, la Santanchè paragonò la Minetti a Nilde Iotti, sottolineando come entrambe fossero arrivate in politica grazie alla vicinanza "particolare" a un leader (rispettivamente, Silvio Berlusconi e Palmiro Togliatti). "Il Cav non mi ha chiesto un passo indietro" - La Minetti poi smentisce chi afferma che il Cavaliere le abbia chiesto un passo indietro: "Io non sono andata ad Arcore perché Berlusconi ha chiesto le mie dimissioni. Il presidente le mie dimissioni non le ha mai chieste. Questo è importante dirlo. D'altronde le dimissioni sono un fatto estremamente personale. Nessuno può obbligare un rappresentante delle istituzioni a dimettersi. Non sono neppure andata, come ho letto da qualche parte, a contrattare la mia buonuscita. Non stiamo parlando di calciomercato. Sono andata dal presidente - ha spiegato la Consigliera - semplicemente per capire come poter gestire la bufera mediatica, che si è creata intorno a   questo caso. L'ho chiamato io per chiedergli un colloquio, tutto qui”. E aggiunge: “Berlusconi mi ha detto che non dovevo farlo. Per due motivi. Le mie dimissioni agli occhi di tanta gente sarebbero apparse come un'ammissione di colpa, anche riguardo dell'inchiesta giudiziaria in corso. E poi, dato che per natura lui è una persona combattiva, mi ha esortato a resistere”. Il volo a Los Angeles - L'intervista rilasciata dalla Consigliera risale ai giorni immediatamente precedenti la sua partenza per Los Angeles, dove si è recata oggi, lunedì 23 aprile, in compagnia del padre. E soltanto la notizia della partenza per Hollywood ha rimesso in moto il circo delle supposizioni: al centro dell'attenzione la presunta "contropartita" chiesta dalla Minetti per abbandonare la politica lombarda. Abbiamo sentito un po' di tutto: avrebbe chiesto un vitalizio, un contratto con Mediaset, un milione di euro, un ruolo proprio a Hollywood, pubblicità e sponsorizzazioni. Ed ecco l'ultma voce, rilanciata da L'Unità, che riferisce che Nicole avrebbe chiesto "un programma di punta a Mediaset" (ma questo lo avevamo già sentito) o l'apertura di un centro benessere a Los Angeles. Sarà volata in California proprio per questo?  

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