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Via il presidio a villa Calderolicostava 900 mila euro l'anno

La casa del senatore leghista era vigilata h24 dal 2006 anche quando lui non c'era

Nicoletta Orlandi Posti
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  Nel 2006 aveva indossato una maglietta con la caricatura di Maometto e per questo Roberto Calderoli si sentiva minacciato dagli integralisti islamici: il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica gli aveva assegnato una scorta di otto persone e un presidio fisso davanti alla sua casa sui colli di Mozzo, in provincia di Bergamo. Per una spesa di 900mila euro negli ultimi due anni: poliziotti e finanzieri dovevano restare di guardia davanti alla villa anche quando l'ex ministro leghista non era presente. Da lunedì scorso, però, il picchetto h24a Mozzo non c'è più: Calderoli verrà protetto solo dai suoi otto bodyguard personali, quattro a Roma e quattro a Bergamo. Il senatore leghista pare rassegnato pur non nascondendo all'Eco di Bergamo una certa preoccupazione: "Sono tornato un uomo libero. E' una decisione che non fa seguito alle polemiche sulla scorta del presidente Fini, ma concordata una decina di giorni fa dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, nell'ottica di un ridimensionamento generale delle scorte. A tutti è stato abbassato di un grado il livello di sicurezza, e trovo che sia giusto".  

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