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Ddl anticorruzione, Gasparri: "Non votiamo la fiducia"

Maurizio Gasparri

Gasparri: "Nessun sì a scatola chiusa, serve un testo concordato". E la Severino frena: "Non ho parlato di fiducia"

Andrea Tempestini
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  Sul disegno di legge anticorruzione il governo Monti rischia. Il testo non convince affatto il centrodestra. A tuonare è il Pdl, che con il presidente dei Senatori, Maurizio Gasparri, spiega senza giri di parole: "Il ddl deve essere concordato con noi, e se non sarà concordato e si dovesse mettere la fiducia, il governo non avrà il nostro voto". Gasparri sottoline poi che "anche noi vogliamo una legge contro la corruzione, ma vanno chiariti alcuni aspetti". Le critiche a Patroni Griffi - Nel suo intervento Gasparri non ha lesinato critiche al ministro Filippo Patroni Griffi, che in un'intervista aveva spegato che il ddl anticorruzione "va approvato ad ogni costo, anche con la fiducia". Secondo l'onorevole del Pdl, il ministro per la Pubblica Amministrazione "parla con l'entusiasmo del neofita". E ancora: "L'ho sempre apprezzato come ministro, perché ha sempre avuto un grande rispetto del Parlamento", ma oggi "ha fatto affermazioni preso da troppo entusiasmo". Gasparri ha poi ribadito che il testo all'esame di Palazzo Madama "va migliorato in alcuni punti per evitare che invece di combattere la corruzione si combattano altre cose". Severino: "No alla fiducia" - Il governo dei tecnici, in parallelo, pare non voler ricorrere alla fiducia sull'anticorruzione. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha spiegato in una nota di "non aver rilasciato dichiarazioni in merito all'ipotesi di apporre la fiducia al ddl anticorruzione ora all'esame del Senato", smentendo così quanto riportato dal quotidiano La Repubblica". E ancora la Severino: "Il ministro, anche tramite la sua portavoce, si è limitata a confermare al quotidiano che il provvedimento è stato inserito nell'agenda delle priorità del governo in quanto funzionale alla crescita del Paese, così come richiesto dall'Unione europea, assieme all'abbattimento dell'arretrato dei processi civili".  

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