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Maradona, tasse e suicidi:"Ci avevo pensato anche io"

L'ex asso del Napoli: "Sono vicino ai tartassati e alle vittime di Equitalia"

Andrea Tempestini
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  Maradona entra - a gamba tesa - sul tema dei suicidi causati dalla crisi che stanno sconvolgendo l'Italia. Il Pibe de Oro chiede che le tragedie vengano fermate. "Nessuno più di me può sapere quello che si prova - ha fatto sapere attraverso il suo avvocato Angelo Pisani, che lo rappresenta nella vertenza contro il fisco italiano da 40 milioni di euro -. Sono stato perseguitato per 25 anni". Recentemente Maradona ha chiesto una conciliazione che, martedì mattina potrebbe addirittura vederlo di nuovo a Napoli. E così il Pibe de Oro esprime solidarietà e vicinanza ai familiari di quelle che l'ex campione argentino definisce "vittime del sistema Equitalia" e si dice preoccupato del clima e della confusione che vede in Italia e, parlando direttametne a Pietro Paganelli, l'uomo che a Napoli ha tentato il suicidio ed ora versa in condizioni critiche, afferma: "Chi più di me sa cosa si prova a essere un perseguitato dalle istituzioni, che invece dovrebbero tutelare i cittadini onesti". "Ho pensato di farla finita" - "Ora l'opinione pubblica sa tutto, è più vicina ai tartassati - prosegue il Pibe attraverso il suo legale - e alle vittime del fisco e delle banche. Io per 25 anni sono stato solo, abbandonato, perseguitato e considerato colpevole senza neanche essere giudicato dai giudici delle tasse. Mi hanno trattato come un criminale, violentando la mia dignità umana e la mia immagine sportiva". Maradon, prosegue Pisani, "non nega che negli anni bui della sua vita, e con la Finanza addosso ogni qualvolta tentasse di tornare in Italia, ha rischiato di fare gesti estremi per l'ossessione e disperazione provocate dall'ingiustizia subita". "Ho avuto la forza di resistere, - ricorda Maradona - ma io posso capire chi non ce la fa, so cosa si prova dentro. Oggi voglio vincere questa battaglia, soprattutto per le vittime di Equitalia. Io, anche se più famoso di loro, l'ho pagata cara sulla mia pelle, senza avere nessuna colpa. Grazie al mio avvocato, che ha riaperto il caso per farmi finalmente giustizia; finalmente il mondo intero ha saputo che fin dal 1994 non esiste alcuna violazione fiscale addebitabile a me".  

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