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Bravo: "Nel '97 accordo con la Juveper lasciare a loro lo scudetto"

Clamorosa dichiarazione del centrocampista della squadra di Ancelotti

Alvise Losi
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    Il calcioscommesse in Italia sembra una novità. Uno scandalo che di colpo ha colpito il mondo del pallone, intaccando, al momento, solo le squadre minori. Ma sembra che a metà anni Novanta il vizio di combinare le partite fosse un'abitudine della serie A. Testimonianza - Daniel Bravo, nazionale francese e centrocampista del Parma nella stagione 1996-97 e ora commentatore televisivo, ha detto di non essere affatto stupito per lo scandalo scoppiato in Italia. Bravo ha detto che quando giocò in serie A venne a conoscenza di un accordo per combinare una partita del Parma. "Non ho mai concordato il risultato di un incontro, però ne ho subito uno - ha attaccato il francese -. All'ultima partita importante avremmo potuto giocarci il titolo con il Parma, ma di fatto non avremmo mai potuto vincere. Allora all'intervallo ci siamo accordati per un pareggio, in perfetto accordo". Rifiuto - Ma Bravo, dice ora, non voleva cedere a un accordo di quel tipo. E, siccome parla al plurale, forse con lui anche il connazionale Lilian Thuram: "Non capivamo, dicevamo: 'Siete pazzi, possiamo vincere!', ma gli altri: 'Siamo in Italia, qui, lasciate stare'". Alla fine il Parma arrivò al secondo posto con 63 punti, a soli due punti dalla prima classificata, la Juventus di Marcello Lippi e Luciano Moggi. I maliziosi potrebbero subito pensare a un furto della Juventus, ma, posto che le parole di Bravo non hanno avuto alcuna conferma, bisogna ricordare che quella squadra bianconera raggiunse per tre anni consecutivi la finale di Champions League ('96-'97-'98). Coincidenze - Le tre ultime partite della stagione '96-'97 la squadra emiliana le giocò contro Juventus, Bologna e Verona. Contro emiliani e veneti arrivarono due successi, mentre contro i bianconeri il risultato finale fu un pareggio (1-1), ottenuto già all'intervallo (autorete di Zidane al 29' e gol di Amoruso su rigore al 43'). Bravo si riferisce probabilmente a quella partita (durante la quale rimase in panchina), perché proprio dopo il pareggio dell'intervallo il risultato non cambiò più. Un risultato che costò la vittoria finale al Parma. Se i ragazzi di Carlo Ancelotti avessero vinto si sarebbero portati a 3 punti dalla Juventus e, visti i risultati successivi (due vittorie del Parma e due pareggi degli uomini di Lippi), avrebbero concluso il campionato un punto sopra ai bianconeri, qualificandosi campioni d'Italia. Polemiche - Molti tifosi juventini sui social network ricordano però che la partita precedente a Parma-Juventus fu Milan-Parma e anch'essa finì con un pareggio per 1-1. Ma, a differenza della sfida con i bianconeri, quella con i rossoneri si concluse sul primo tempo con gli emiliani in vantaggio per 1-0 (gol di Chiesa al 7'). Il Milan riuscì a pareggiare solo nel secondo tempo grazie a un rigore di Demetrio Albertini (71'). Due cose, di fatto, impediscono di associare le parole di Bravo a questa partita: il pareggio non era già in atto nel primo tempo e, soprattutto, il Milan non era in condizione di poter pretendere più nulla dal campionato, che chiuse all'undicesimo posto in quella stagione. Chi era il portiere del Parma? - E' curioso il fatto che il portiere azzurro Gigi Buffon sia sempre accostato a queste faccende di calcioscommesse: nel 1996-97 era infatti titolare in quel Parma che avrebbe preferito il pareggio con la Juventus a una sfida aperta. Che l'ormai famoso detto "meglio due feriti che un morto" l'abbia imparato in quella occasione?    

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