Cerca
Cerca
+

Dal Giappone arriva la dieta vegetariana anti- depressione

default_image

Secondo gli esperimenti, consumare verdura e soia ridurrebbe i sintomi del disturbo

bonfanti ilaria
  • a
  • a
  • a

Seguire una dieta vegetariana potrebbe essere un valido aiuto per combattere la depressione. E il consiglio arriva direttamente dal "National Center for Global Health and Medicine" di Tokyo. I ricercatori giapponesi, dopo un'approfondita ricerca, hanno infatti concluso che "una dieta ricca di vegetali, meglio se esclusiva, protegge dalla depressione" e, inoltre, consumare numerose porzioni di frutta, verdura, funghi e derivati della soia ridurrebbe i sintomi stessi della malattia. Lo studio, condotto dal dottor Akiko Nanri, è stato pubblicato sulla versione onlinedella rivista medica  "European Journal of Clinical Nutrition". Nella ricerca sono state coinvolte più di 500 persone e, a ognuna di loro, è stato chiesto di compilare un questionario riguardante le abitudini alimentari e un secondo atto a rilevare eventuali sintomi depressivi. Dai risultati ricavati i ricercatori hanno sviluppato ben 3 modelli di dieta: la classica occidentale, basata su una ricca colazione, quella a base di grassi animali e, infine, quella a base vegetale. Da un confronto dei modelli alimentari con i sintomi depressivi, gli esperti nipponici hanno così scoperto che un sano schema alimentare giapponese, basato sull'utilizzo di alimenti vegetali è stato associato a una diminuzione, non indifferente, di sintomi depressivi. Secondo quanto trasmesso dai risultati dell'esperimento, infatti, il tasso di prevalenza dei sintomi della depressione era ridotto del 44% in caso di dieta vegetale giapponese, rispetto a tutti gli altri che seguivano una dieta scorretta. Il Dottor Mizoue, co-autore della ricerca, ha riferito che il significato dello studio è "aver fatto un'analisi basata non sulle singole sostanze nutritive, ma sui modelli alimentari. Non possiamo affermare che tutti coloro che mangiano male svilupperanno sintomi depressivi, ma possiamo credere nella possibiltà che la cucina giapponese possa essere d'aiuto nell'impedire lo sviluppo della malattia". I ricercatori spiegano anche che il modello di "dieta sana giapponese" comprende al suo interno, oltre alla soia, anche carote, zucche, funghi, vegetali verdi, cavoli cinesi, rape, ravanelli, verdure, tofu, alghe, patate, frutta e tè verde.

Dai blog