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Paolo Becchi, un altro accademico telematico? "La distruzione dell'università pubblica italiana"

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Tra le ipotesi in campo, in questi giorni, c'è anche quella di non riaprire le scuole neppure a settembre. Classi e aule, infatti, sono considerati focolai ingestibili del contagio da coronavirus. Insomma, potrebbere restare tutto chiuso. Ma a che prezzo? Una risposta a questa domanda se l'è data Paolo Becchi, che ha riassunto cause e conclusioni su Twitter. "Se  il ministro dell‘università oggi dovesse annunciare che sulla base delle raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico anche il prossimo anno accademico funzionerà in modo telematico sappiate che questo comporterà la distruzione dell‘università pubblica italiana", taglia corto il filosofo. Insomma, secondo Paolo Becchi si rischia la fine di tutto, di un intero sistema.

 

 

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