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Paolo Becchi contro Piercamillo Davigo: "Dovrebbe scusarsi, io sto con il garantismo di Aldo Moro"

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Dipendesse da Piercamillo Davigo, saremmo tutti colpevoli a prescindere. L’ultimo intervento del magistrato simbolo del giustizialismo - lo stesso incarnato dai 5 Stelle e dalla loro cassa di risonanza, che risponde al nome di Marco Travaglio - ha fatto accapponare la pelle a molti. “L’errore italiano è stato quello di dire sempre ‘aspettiamo le sentenze”, ha dichiarato Davigo a Piazzapulita, facendo poi un esempio poco calzante per giustificare il suo pensiero: “Se invito a cena il mio vicino di casa e lo vedo uscire con la mia argenteria nelle tasche, non devo aspettare la sentenza della Cassazione per non invitarlo di nuovo”.

Secondo Paolo Becchi il magistrato “dovrebbe scusarsi per quello che ha detto” e il presidente Sergio Mattarella “fa molto male a tacere”. “Io sto con Aldo Moro, e voi?”, è la domanda dell’editorialista di Libero, che sui social rilancia l’intervento di Moro alla Costituente del 1946: “La presunzione di innocenza, come una forma di garanzia della libertà individuale, come un ulteriore impedimento di quell’arbitrio che si potrebbe verificare qualora l’imputato o arrestato o detenuto fosse già considerato come qualificato in senso negativo della società, rappresenta un principio che è necessario ammettere”.

 

 

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