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Vittorio Feltri sul Recovery Fund: "Meglio sperperare per le prostitute". E anticipa il piano di Conte: la patrimoniale

 Vittorio Feltri

Vittorio Feltri
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Osanna, osanna. Si ode fragoroso un coro di lodi destinate a Giuseppe Conte meritevole di aver concluso brillantemente il trattato con l'Europa. Dalla quale riceveremo il maxisussidio di oltre 200 miliardi, utili a rilanciare l'Italia ferita dal Covid. I giornaloni e le televisioni esaltano l'operazione condotta dal premier, cui augurano lunga vita per il bene della patria. Leggiamo articoli elogiativi a riguardo del governo e naturalmente ci stupiamo. Nessuno che precisi un particolare: i quattrini elargiti all'Italia non sono regalati. Trattasi di prestito e i prestiti per definizione vanno restituiti, meglio presto che tardi. In sostanza il presidente del Consiglio è riuscito nell'impresa storica di aggravare il forsennato debito dello Stato, rendendolo il più alto del globo terracqueo. Complimenti Peppino, ti sei guadagnato la gratitudine dei cittadini, felici di incassare soldi che poi saranno costretti a rendere in aggiunta a quelli già spesi a capocchia dai nostri governi, accrescendo a dismisura il passivo gigantesco della nostra scombinata nazione.

Come faremo a rimborsare la Ue nessuno lo dice, però in qualche modo dovremo provvedere. Paola Tommasi, che scrive per Libero articoli sensati e lungimiranti, denuncia un sospetto: allo scopo di raccattare palanche da girare a Bruxelles per pareggiare i conti, l'esecutivo pensa già di incattivire la tassa di successione, cioè una patrimoniale sbilenca. Difatti se io, in decenni di fatica, ho risparmiato e depositato in banca poniamo 200 mila euro, quando crepo è ovvio che li lasci a mio figlio, il quale per intascarli dovrà pagare al fisco quasi metà della somma. Capirete che allegria. I quattrini che ho accantonato con vari sacrifici sono già stati decurtati nel momento che li ho riscossi per l'effetto del sostituto di imposta, ovvero l'IRPEF.

 

 

Cosicché l'erede riceverà alla mia morte delle riserve tassate due volte. Vi sembra normale? Personalmente preferirei sperperare i miei averi per retribuire delle prostituite piuttosto che cederli a Conte. Non sarebbe molto diverso, ma almeno mi divertirei di più. In termini ancora più brutali, chiederei ai governanti di lasciare in pace coloro che hanno sgobbato per una intera esistenza e desiderano che i propri beni non finiscano nelle mani di un ceto politico capace solo di accumulare debiti, con la pretesa di farli saldare ai sudditi. Non si illudano Conte e la sua brigata poco raccomandabile di farla franca in eterno. Non venga in mente al premier di approfittare della mansuetudine degli italiani per fotterli di nuovo. La loro pazienza è risorsa esauribile. Sarà opportuno che il Gabinetto in carica provveda a tagliare le uscite assurde di cui si è fatto carico, per esempio il reddito di cittadinanza e l'ospitalità generosa degli stranieri, che vengono qui senza lavoro e sfruttano il nostro. 

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