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Furbetti del bonus, Vittorio Feltri contro Giuseppe Conte: "Un calcio in c*** e dieci pedate in bocca"

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“Chi ha incassato il bonus merita un calcio in culo, chi glielo ha dato merita dieci pedate in bocca”. Vittorio Feltri fa capire a modo suo chi ha le maggiori responsabilità in questa tetra vicenda dei furbetti del bonus da 600 euro, che l’Inps destinava a lavoratori autonomi e partite Iva in crisi economica a causa dell’emergenza coronavirus. Il direttore di Libero ce l’ha ovviamente con Giuseppe Conte e la sua squadra di governo, che ha partorito un aiuto assistenziale senza badare a fissare un tetto in base al reddito: e così chiunque ha potuto richiedere e ottenere il bonus. Quindi i deputati che hanno preso il bonus dall’alto dei loro guadagni da 10-15mila euro al mese sono da condannare dal punto di vista etico e morale, ma i veri colpevoli sono al governo. “Quest’ultima assurda e scandalosa vicenda - aveva scritto Feltri in un suo editoriale - è l’ennesima dimostrazione dell’incosciente pressappochismo del governo, incline a buttare soldi a destra e a manca, senza discernimento. Non posso fare a meno di deplorare un esecutivo talmente inetto da permettere a cani e porci di incamerare quattrini a titolo di mancia elettorale. Certamente, c’è un problema di onestà dubbia di chi ha richiesto e percepito somme a titolo di sostegno, però spicca evidentemente una incapacità raccapricciante di Conte e compagnia di elargire assennatamente le risorse del Paese”. 

 

 

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