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Paolo Becchi, su Giusppe Conte: "Il suo governo tiene? Postumi da quarantena, Italia ancora tutta ferma"

Paolo Becchi, Giovanni Zibordi
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Il motivo principale per cui il governo ha tenuto a queste elezioni regionali è che tutto è sospeso da mesi. Il lavoro negli uffici pubblici, scuole, università, banche è in buona parte sospeso (senza sospendere gli stipendi), i pignoramenti sono sospesi fino al 15 ottobre, il pagamento delle rate dei mutui è stato sospeso per cinque mesi, licenziamenti e sfratti sono sospesi fino a fine anno. Anche se uno non paga le bollette il taglio del servizio finora era sospeso. E avendo in sostanza paralizzato i tribunali per mesi con il lockdown chi non pagava fatture o altro per qualche mese non doveva temere decreti ingiuntivi o concordati.

Negli ultimi mesi molti italiani hanno potuto da una parte di nuovo avere il sollievo di uscire liberamente di casa e fare vacanze, dall'altro molti hanno lavorato meno ("a distanza") e chi aveva pagamenti di tasse, affitti e mutui in arretrato non ha dovuto preoccuparsi. Dulcis in fundo, per la fascia più benestante c'è stato anche un rialzo dei mercati globali e quindi del valore dei loro fondi o titoli o azioni. Questo ovviamente non consola chi ha avuto una attività distrutta o danneggiata dal lockdown o chi lavorava in nero e si è ritrovato senza reddito, ma si tratta di una minoranza di italiani. Il governo ha avuto la fortuna che le elezioni regionali siano cadute esattamente nel momento più favorevole, al ritorno delle vacanze e non a dicembre o gennaio nel mezzo di molto probabili licenziamenti, pignoramenti, sfratti e fallimenti. Se poi le avvisaglie di crisi sui mercati finanziari che si avvertono da qualche giorno provocassero un panico come a marzo anche questo metterebbe in crisi il governo.

 

 

Questa situazione di limbo non può durare a lungo perchè è resa possibile solo dalla "stampa di moneta" (elettronica) delle Banche Centrali, che hanno creato centinaia e centinaia di miliardi dal niente, usandoli per sostenere banche, titoli di stato e mercati finanziari e in pratica finanziando i deficit. Questa creazione di denaro "gratis", dal nulla, non può durare all'infinito, come tutti intuiscono, ma fino a quando è in vigore consente di sospendere pagamenti di tasse, mutui e prestiti, bollette e rate e anche (per alcuni) di lavorare meno. È un esperimento originale nella storia economica e tutti ci chiediamo come andrà a finire, ma per ora c'è il piccolo miracolo che si è prodotto meno beni e servizi causa lockdown e si sta a galla lo stesso perché non si pagano (si rimandano) pagamenti di debiti e (alcune) tasse.

Il governo Conte ha avuto fortuna, il fatto di avere chiuso tutto in Italia senza motivo (basta pensare al centro-sud dove la mortalità non è mai aumentata neanche in marzo) gli viene perdonato grazie alla martellante campagna dei media sui famigerati "contagi" (che da giugno però non portano praticamente a decessi, vedi qui il grafico della mortalità giornaliera nei principali paesi europei). Se si scava nelle notizie degli 8 o 9 decessi del Bollettino giornaliero, si scopre che si tratta di 87enni o 90enni che risultano poi anche positivi, persone con un aspettativa di vita ormai nulla e di cui è difficile stabilire la causa precisa del decesso.

Conte e soci beneficiano però dall'impressione che i media in questi mesi di propaganda senza sosta hanno instillato : «chiudendo tutto abbiano però evitato migliaia di morti», anche se l'esempio della Svezia che senza chiudere niente ha avuto lo stesso andamento, anzi migliore perchè non si sta verificando nessuna «seconda ondata» ora, smentisce clamorosamente questa tesi. (come si può vedere sempre dal grafico di cui sopra) In secondo luogo, l'attuale psicosi dei "positivi" in aumento dopo l'estate per cui fa notizia la chiusura di una scuola perché un solo studente è positivo, distoglie l'attenzione dell'opinione pubblica dallo tsunami economico in arrivo (licenziamenti, fallimenti, pignorament, crac finanziarii). Finché riuscirà a «costruire» l'emergenza sanitaria il governo camperà e questa elezione gli è cascata nel momento giusto, ma il conto alla rovescia dei conti da pagare è partito e l'economia non aspetterà la fine della legislatura.

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