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Pietro Senaldi sul caso Alberto Genovese: "A frequentare cocainomani sadici si rischia lo stupro"

Pietro Senaldi
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Dopo le polemiche sullo stupro del milionario Genovese, l'ambiente legato ai suoi festini, l'abuso di droga e il ruolo delle vittima, una modella appena diciottenne, nel suo martirio, abbiamo chiesto a uno dei nostri migliori giornalisti, Filippo Facci, di seguire la vicenda. L'obiettivo è fare chiarezza su una storia di cui in troppi parlano per sentito dire, sapendo poco o nulla. Ne è uscito il ritratto di una Milano da sniffare, dove la cocaina è il prezzo che chi se lo può permettere paga per circondarsi di giovanissime attratte dalla polvere bianca più che da altro. Ne è uscito anche il ritratto di un mostro e della sua corte, complice e depravata, indifferenti l'uno e l'altra alla sorte della vittima di turno, abbandonata pure dalle compagne di lavoro e abitudini. Il racconto di Facci è spoglio, né morboso né esibizionista, anche se il materiale lo avrebbe consentito.

Lo scopo dell'inchiesta è fotografare il vizio che ha alimentato lo stupro della giovane. Libero non vuol processare la vittima, solo evitare che ce ne siano altre. Per farlo, a nostro avviso, la strada non può limitarsi a inchiodare l'autore delle violenze ai suoi reati; bisogna allargare lo sguardo. La ragazza non se l'è cercata, anche perché finire oggetto di sevizie efferate come quelle che ha subito non era cosa prevedibile da nessuno. Ma l'ambiente e l'abuso di cocaina hanno giocato un ruolo decisivo, e questo va detto. Quando invitiamo le ragazze a stare alla larga dai droga party non intendiamo né colpevolizzare le vittime delle violenze né tantomeno giustificare gli stupratori. Solo mettere in guardia e invitare le giovani donne a fuggire da certe compagnie, perché chi frequenta giri pericolosi rischia di farsi male. Non basta dire che è sbagliato stuprare per evitare gli stupri.

 

 

Responsabilizzare le potenziali donne abusate non significa attribuire loro la responsabilità dei crimini altrui. La ragazza è andata incontro a un destino terribile che non si è cercata ma che le sarebbe stato risparmiato se non fosse entrata nell'appartamento di Genovese. Dire che una donna ha diritto di drogarsi senza essere abusata è un'ovvietà che non la aiuta. Affermare che se frequenta dei cocainomani sadici rischia lo stupro può salvare lei e altre ragazze. 

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