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Pietro Senaldi a L'aria che tira, stufo marcio per Mario Draghi: "Piuttosto che guardare la fiducia in tv..."

Pietro Senaldi

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Pietro Senaldi bastona i senatori e Mario Draghi per il dibattito infinito in Parlamento. "Confesso che me ne sono andato a letto ben prima che questi finissero di parlare e ho chiuso il mio pezzo ancora prima", confessa il direttore di Libero in diretta da Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7. "Non sono contro Draghi", precisa subito Senaldi, ma perché pensano meglio all'estero dell'Italia di quanto pensino gli italiani?". Risposta facile: "Perché all'estero non vivono in Italia, è molto semplice",  continua il direttore. "Draghi ha detto che era tutto da rifare", spiega ancora Senaldi, "sembrava più Bartali che Cavour". Draghi, insomma, è "l'eroe delle tre banche" e "penso sia stato chiamato perché o si rifa l'Italia o si continua a morire. Di Covid e di crisi".

 

 

Senaldi parlando poi a proposito di Renzi e dell'accusa della Bellanova a Conte, ricorda: "Siamo stati gli unici a riconoscere a Renzi il merito di aver sostituito Conte con Draghi. Conte voleva gestire lui tutto il denaro, condivido la tesi della Bellanova. Non penso a fini di arricchimento personale, anche se alcune cose dovranno uscire rispetto alla gestione della pandemia". Piuttosto Conte, "ha avuto una bulimia di potere". La Bellanova, poco prima aveva infatti attaccato l'ex premier e lo aveva accusato sul recovery di essere interessato soltanto alla gestione dei soldi.

 

Sempre parlando del discorso di Draghi, Senaldi su LiberoTV ha messo in evidenza tutto quello che mancava nel discorso del premier: "In Parlamento ha fatto un discorso molto retorico, se vogliamo anche alto, toccando i grandi temi nobili, dall'Europa, fino alla giustizia, alla riforma del fisco e all'importanza dell'ambiente. Dando poi una stoccata ai dipendenti pubblici che durante il lockdown hanno fatto poco e nulla. Mentre il Parlamento si parlava addosso, l'Italia continuava a precipitare: le prime zone rosse,  si scopre che Domenico Arcuri ha fatto un programma vaccinale delirante, vengono indagate le aziende cinesi presso le quali il supercommissario si è approvvigionato di mascherine e soprattutto Draghi si è dimenticato dei ristori, non basta dire bacchettando Roberto Speranza che gli sci non vanno chiusi dall'oggi al domani, bisogna anche provvedere a chi è stato ferito e danneggiato", concludeva Senaldi. 

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