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Alessandro Sallusti e l'ingiustizia terrena: così il feroce assassino Giovanni Brusca ci ha fregato

Alessandro Sallusti

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Giovanni Brusca, uno dei più feroci assassini nella storia della mafia - oltre cento omicidi, un bambino sciolto nell'acido e la strage in cui morirono Giovanni Falcone e la sua scorta - è tornato libero dopo soli 24 anni di carcere. E in molti a dire: è avvenuto "in punta di legge" quindi va bene. No, non va per nulla bene, al massimo si può sostenere che è "inevitabile", cosa diversa dal "giusto". È "inevitabile" perché con quel mostro-macellaio lo Stato a suo tempo fece un patto del diavolo del tipo "tu parli e io sarò clemente", cioè avvenne una trattativa stato-mafia sia pure ad personam. 

 

Ovvio che uno Stato i patti li debba mantenere, e magari lo facesse tutti i giorni con lo stesso millimetrico rigore anche con i cittadini onesti oltre che con i criminali mafiosi, ma resta il fatto che Giovanni Brusca libero è uno schiaffone agli italiani di quelli che fanno veramente male. Ci ha fregato, il Brusca, tra tentativi di depistaggio, reticenze e mezze verità soprattutto sui suoi nemici dei clan rivali e mai sui compari veri. Come tanti anni fa ci fregarono i terroristi che si rifugiarono in Francia camuffati da perseguitati politici nonostante assassini conclamati e che ancora oggi, nonostante i recenti annunci, se la godono in quel di Parigi. 

Casi diversi, si dirà. Certo, il primo sfrutta i vantaggi della giustizia premiale riservata ai pentiti (leggi sconto di pena), i secondi la latitanza protetta dalla dottrina Mitterrand. Ma il risultato è identico: chi ha fatto carne di porco della democrazia, chi ha ucciso il giudice Giovanni Falcone e il commissario Luigi Calabresi è in libertà e nessuno può farci nulla. Io per carità resto garantista. Ma non mi ci arriva il cervello a comprendere che più la fai grossa meno la paghi. È un po' come per gli evasori o le esposizioni bancarie: se sei fuori di mille euro fisco e banche ti fanno un mazzo tanto, se sfori di milioni male che vada tratti e lo sconto è assicurato. 

 

Si chiama ingiustizia terrena che proprio nulla ha a che fare con quella divina. Possiamo consolarci che Brusca graziato da uno Stato debole pagherà il suo conto una volta giunto al cospetto di Dio? Non ne sarei così sicuro. Anche da quelle parti, dicono, il pentimento - vero o falso che sia - permette di accedere a consistenti sconti di pene.

 

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