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Giovanni Brusca, il video inedito: "Chiedo perdono alle vittime e alla mia famiglia, i pentiti sempre denigrati"

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 Giovanni Brusca

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Giovanni Brusca, in una intervista di Zek e Arte France pubblicata in esclusiva sul sito del Corriere della Sera, parla del suo pentimento. Il boss, che nel 1992 fu tra gli autori materiali della strage di Capaci in cui rimase ucciso il giudice Giovanni Falcone, è stato liberato il 31 maggio scorso, dopo aver trascorso 25 anni in carcere. Questa intervista risale a cinque anni fa. "Ho riflettuto e ho deciso di rilasciare questa intervista: non so dove mi porta, cosa succederà, spero solo di essere capito", dice il boss. "Ho deciso di rilasciare questa intervista per fare i conti con me stesso, perché è arrivato il momento di metterci la faccia, anche se mi dispiace non poterlo fare per motivi di sicurezza, ma è nello spirito e nell’anima di farlo".

Quindi Brusca continua dicendo di voler "chiedere scusa, perdono, a tutti i familiari delle vittime, a cui ho creato tanto dolore e tanto dispiacere". In questi anni, spiega il pentito, "da collaboratore di giustizia" ha deciso "di dare il mio contributo, il più possibile, e dare un minimo di spiegazione ai tanti che cercano verità e giustizia".

"E chiedo scusa principalmente a mio figlio e a mia moglie, che per causa mia hanno sofferto e stanno pagando anche indirettamente quelle che sono state le mie scelte di vita", aggiunge il boss, "prima da mafioso, poi da collaboratore di giustizia". Quindi attacca; "Purtroppo nel nostro Paese chi collabora con la giustizia viene sempre denigrato, viene sempre disprezzato, quando invece credo che sia una scelta di vita importantissima, morale, giudiziaria ma soprattutto umana", continua Brusca. Che conclude: "Perché consente di mettere fine a questo, Cosa nostra, che io chiamo una catena di morte, una fabbrica di morte, né più né meno. Un’agonia continua".

Giovanni Brusca pentito: ecco il video

 

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