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Silvio Berlusconi? Voci di corridoio per screditarlo: tutto il peggio del metodo-Travaglio

Alberto Busacca
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Qualche candidato al Quirinale potrebbe essere «attenzionato» dai magistrati. L'allarme, su Libero, lo ha lanciato lunedì Carlo Nordio, ex procuratore aggiunto di Venezia. «L'esperienza ci insegna», spiegava, «che le figure emergenti della politica che intendono riformare la giustizia vengono raggiunte da informazioni di garanzia o delegittimate da fughe di notizie sapientemente pilotate. È plausibile che in vista dell'elezione del presidente della Repubblica lo stesso capiti a qualche altra personalità». Due giorni dopo, cioè ieri, il Fatto quotidiano ha messo in prima pagina una foto di Silvio Berlusconi accompagnata da questo titolo: «L'ex M5S: "Per votare B. mi offrono posti e soldi"». Catenaccio: «Il transfuga grillino: "I suoi mi hanno proposto poltrone in cda di società all'estero e 100mila euro"». Ci sarebbe davvero materiale molto interessante per qualche magistrato.

 

 

 

Solo che poi, leggendo il pezzo, si scopre che:

- L'ex grillino che racconta questa storia è rigorosamente anonimo.

- A fare l'offerta sarebbe stato un altrettanto misterioso «collega di Forza Italia che, par di capire, ha recapitato lo stesso messaggio anche ad altri».

- Un terzo parlamentare, interrogato, minimizza: «Dopo anni qui dentro, con qualcuno di Forza Italia siamo pure diventati amici. Sicuramente si tratta di battute: ci sta, mica è la prima volta».

Insomma, solo chiacchiere. O forse uno scherzo. Comunque utile a screditare l'avversario. In confronto il "piano" per colpire i "nemici" inviato da Fabrizio Rondolino a Matteo Renzi, che prevedeva due giornalisti d'inchiesta e un investigatore privato, sembra quasi garantista... 

 

 

 

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