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Complottismo in versi, se i pacifisti sembrano i negazionisti nazisti

Iuri Maria Prado
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Dice il pacifista che quelle nell'ospedale erano gravidanze isteriche. 

Dice il pacifista che a Mariupol c'era tanta corruzione. 

Dice il pacifista che lo smalto delle unghie della donna cadavere a Bucha è finto. 

Dice il pacifista che i cani uccisi in Ucraina non avevano la vaccinazione.

Dice il pacifista che Zelensky non paga i contributi alla colf. 

Dice il pacifista che le fosse comuni le han fatte gli ucraini, ed erano abusive. 

Dice il pacifista che a quelli là gli hanno legato le mani dietro alla schiena per salvarli, perché se no finiva che usavano le armi della Nato. 

Dice il pacifista che ci vuole un'indagine sui superstiti, vai a vedere che non siano colpevoli che l'hanno fatta franca. 

Dice il pacifista che le automobili schiacciate dai carri russi erano in terza fila. 

Dice il pacifista che i ciclisti ucraini avevano le armi chimiche. 

Dice il pacifista che la bambina con la scritta sulla schiena l'ha pagata Biden. 

Dice il pacifista che a Kiev manca la cultura antimafia. Dice il pacifista che i reporter ucraini non sono iscritti all'Ordine dei giornalisti. 

Dice il pacifista che i profughi sono disinformati perché credono che ci sia la guerra e invece è un'operazione speciale. 

Dice il pacifista che per il 25 aprile ci vuole la par condicio: basta le sassaiole solo sulla Brigata Ebraica, un po' anche contro l'ambasciata ucraina. 

Dice il pacifista che gli gli ebrei ammazzati non erano sei milioni, ma cinque milioni novecentonovantanovemilanovecentonovantanove. Ah, no, chiedo scusa: questo non è il pacifista, è il negazionista nazista. 

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