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Vittorio Feltri asfalta la sinistra: è solo un pollaio, non un polo

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Non so voi ma io sono irrimediabilmente ammorbato dalle prediche di una sinistra che vanta una superiorità morale e intellettuale ma finisce sempre con il razzolare non male bensì malissimo. I progressisti mostrano un talento naturale nel pretendere di insegnare ciò che essi stessi dovrebbero apprendere. E questa campagna elettorale, che definire ridicola è poca roba, ne è il plastico esempio. I sedicenti democratici esaltano i vantaggi e l'importanza della coesione e poi litigano come galline, si alleano e dopo cinque giorni si mollano, nonostante affermazioni vincolanti in cui ribadivano che gli accordi non sarebbero stati messi in discussione, comunicano via Twitter per la costituzione di intese, si incontrano e si scontrano, fanno i tavoli e poi li fanno saltare in un nano secondo, concentrati unicamente sul calcolo delle poltrone che potrebbero aggiudicarsi. E noi elettori dovremmo consegnare il Paese nelle mani di questa banda di inetti la quale millanta solidità e competenza? L'inaffidabilità è evidente.
 

 

 

SENZA IDEE E PROGRAMMI Per di più manca un programma, ascolto ogni tanto solamente dichiarazioni di intenti in cui si specifica sempre il medesimo obiettivo comune: vincere la destra. E dopo averla vinta, ammesso e non concesso che vi riesca, cosa diavolo avete intenzione di compiere? Vi farete un applauso e vi stringerete le mani? Questa corsa alle urne assomiglia sempre di più ad una competizione sportiva. Ma la partita, cari miei, comincia dopo la vittoria. Mi consola notare che i radical-chic sono uguali ad ogni latitudine, non solamente in Italia hanno una proverbiale ipocrisia condita da straordinaria presunzione. Prima che Donald Trump vincesse le elezioni, ma anche dopo, la sinistra globale prevedeva con estrema sicurezza che egli avrebbe provocato un conflitto mondiale. Poi è arrivato Biden ed è accaduto ciò che non si era realizzato neppure durante la guerra fredda. Il presidente democratico getta benzina sul fuoco come se fosse acqua oligominerale. Gli Usa, non contenti della guerra in Ucraina, accendono lo scontro tra Cina e Taiwan. Tuttavia non osate farlo notare, sarebbe dissacrante in quanto Biden e i suoi sono i democratici, i pacifisti, gli antirazzisti, i buoni che stanno dalla parte giusta della storia. Chi dissente è fascista.
 

 

 

QUANTE CONTRADDIZIONI A cortocircuiti e contraddizioni della sinistra siamo ormai avvezzi. I progressisti sono contrari al linguaggio dell'odio ma vi fanno ricorso per attaccare gli avversari; si oppongono al sessismo salvo prendere di mira e insultare le donne di destra ed escludere le signore da consessi e ruoli apicali; combattono il razzismo però, come egli stesso ci ha raccontato più volte, offendono il senatore leghista di origine nigeriana Toni Iwobi e buttano per strada immigrati perla cui accoglienza si battono con veemenza e disgustoso buonismo; tacciano gli antagonisti politici, in particolare la leader di Fratelli d'Italia, di costituire un pericolo per la democrazia, eppure hanno dato prova di scarso rispetto nei confronti dei valori fondativi della Repubblica allorché non hanno esitato a fare della compressione prolungata di inviolabili libertà una misura scientifica e profilattica. Quale diritto umano o costituzionale Meloni ha mai compromesso? Enrico Letta, Carlo Calenda e soci devono ancora capire cosa vogliono fare da grandi.

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