Privacy Day Forum, ultimo miglio della maratona UE verso una Big Privacy
(Roma, 22 ottobre) - Il Garante europeo Buttarelli al convegno di Federprivacy: "Entro poche settimane accordo politico sulla riforma europea in materia di privacy e protezione dei dati". Nuovo capitolo normativo di almeno un ventennio per regolamentare l'era del Big Data nell'area UE. Necessarie nuove figure professionali esperte di protezione dei dati Roma, 22 ottobre 2015 - Sempre più vicino al pensionamento il vecchio Codice della Privacy introdotto a suo tempo con il Decreto Legislativo del 30 giugno 2003 n.196, per lasciare il posto ad un nuovo Regolamento comunitario sulla protezione dei dati che non sarà però vigente solo in Italia, ma in tutti e 28 Stati membri dell'Unione Europea. A dirlo, il Garante Europeo sulla protezione dei dati, Giovanni Buttarelli intervenuto ieri in videoconferenza da Bruxelles durante il 5° Privacy Day Forum organizzato da Federprivacy, che ha spiegato: "L'Europa percorre 'ultimo miglio di una maratona in corso da un quadriennio, per l'accordo politico entro poche settimane sulla riforma europea in materia di privacy e protezione dati - ha affermato Buttarelli - Si sta aprendo un nuovo capitolo che spiegherà influenza per almeno un ventennio, il che conferma la necessità di una forte cooperazione tra tutti gli attori interessati, per preservare in maniera più efficace diritti e libertà fondamentali, concentrarsi su ciò che é effettivamente efficace per una valida tutela, che può resistere in rapporto al rapido sviluppo delle nuove tecnologie, ed essere eticamente sostenibile per una moderna tutela degli individui come persone, anziché come passivi utenti, consumatori o abbonati." Sono passati ormai vent'anni da quando fu emanata la cosiddetta Direttiva Madre 95/46/CE da cui deriva il nostro attuale Codice Privacy, e se allora il concetto di protezione dei dati era perlopiù legato alla gestione documentale dei dati, adesso il fenomeno del Big Data richiederà una vera e propria "Big Privacy", che assicuri più trasparenza sul modo con cui sono trattate le nostre informazioni, più fiducia da parte di chi fornisce continuamente informazioni on-line sulla propria persona. "Un business etico non può che beneficiare da un nuovo quadro chiaro, ed equilibrato", ha sottolineato lo stesso Buttarelli durante la videoconferenza. Se gli scenari internazionali spingono sull'economia digitale, si apriranno parallelamente nuove opportunità di lavoro per figure che sono sempre più diffuse come il privacy officer ed il privacy consultant, e in questa ottica durante il convegno Federprivacy ha presentato i risultati di una ricerca condotta su un campione di 1.000 aziende per conoscere la percezione del mercato delle professioni, dai quali è stato evidenziato che il 19,7% delle aziende avverte la necessità di avere nel proprio organico un responsabile privacy, il 28,8% ritiene che la figura più richiesta nel settore sarà proprio il privacy officer, mentre il 29,3% ritiene che sarà necessario avvalersi di consulenti e avvocati specializzati della materia per evitare le pesanti sanzioni che saranno applicate per chi non rispetterà le regole. Il rapporto della Ricerca, è stato illustrato ed analizzato da Stefano Bonetto, presidente della Commissione Servizi di UNI, l'ente di normazione nazionale, che visto l'interesse del mercato, ha recentemente iniziato i lavori per pubblicare una norma tecnica sui profili professionali del settore della protezione dei dati. Ufficio Stampa Federprivacy Email: [email protected] Web: www.federprivacy.it Twitter: @Federprivacy Mobile: +39 335 147.33.33