Cerca
Logo
Cerca
+

Sorprendente ma vero: le stoviglie monouso in plastica hanno un impatto ambientale migliore rispetto a quello delle compostabili in acido polilattico (PLA) e polpa di cellulosa

  • a
  • a
  • a

(Milano, 18 dicembre) - Riparte la campagna di Pro.mo (Gruppo dei Produttori di Stoviglie Monouso in Plastica) che meglio precisa i termini della comparazione fra le stoviglie monouso in plastica tradizione e le stoviglie compostabili. La ricerca di Life Cycle Assessment (LCA) commissionata da Pro.mo prende in considerazione l'impatto ambientale di vari tipi di stoviglie monouso rappresentativi della plastica tradizionale e delle compostabili (polipropilene e polistirene da un lato vs acido polilattico e polpa di cellulosa dall'altro) lungo l'intero ciclo di vita e non soltanto nella fase finale di smaltimento quando il prodotto diventa rifiuto. Precisa Marco Omboni, presidente di Pro.mo "La sostenibilità globale di un prodotto non può essere giudicata esclusivamente in base alla materia prima utilizzata o in una sola fase della sua vita. Prima di diventare rifiuto le stoviglie devono essere prodotte e ciò implica consumo di territorio, di acqua, di energia per la produzione e il trasporto e se consideriamo tutto il percorso dalla culla alla tomba abbiamo delle sorprese: come dimostra la ricerca LCA, le stoviglie di plastica in molti casi hanno un impatto ambientale migliore rispetto a quelle compostabili. È importante sottolineare che il nostro studio è stato sottoposto al massimo livello di verifiche e controllo previsto dalle norme internazionali di riferimento: UNI EN ISO 14044, 14040 e ISO/TS 14071. Alla luce di questo risultato scientifico pensiamo che si debba mettere fine a un diffuso pregiudizio nei confronti delle stoviglie in plastica che si trovano quotidianamente sul banco degli imputati come "presunti inquinatori", perché un tema così importante e delicato dovrebbe essere affrontato con serietà senza facili promesse. Da sempre noi sosteniamo che non esistono prodotti "buoni" o "cattivi" a prescindere poiché le variabili sono numerose, dai sistemi di smaltimento presenti sul territorio al comportamento degli utenti". Con questa ricerca di Life Cycle Assessment (LCA) si può dire che Pro.mo abbia in qualche modo precorso i tempi prendendo in considerazione parametri che la stessa Unione Europea sta valutando in vista di una loro estensiva applicazione sia alla valutazione ambientale in fase di studio di nuovi prodotti, sia a prodotti esistenti. Si tratta dell'ormai famosa Product Environmental Footprint (PEF Raccomandazione 2013/179/UE), indispensabile per l'ecodesign di prodotto, uno dei cardini dei nuovi indirizzi comunitari sull'economia circolare. Pro.mo www.pro-mo.it Marco Omboni Presidente Pro.mo [email protected] tel. 0458394444 Ufficio stampa Caleidos srl Rina Ronchi [email protected] tel. 0276111167

Dai blog