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Terremoto: nel 2012 la condanna della commissione 'Grandi Rischi'/Scheda (2)

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(Adnkronos) - "Non si rimprovera agli imputati componenti la commissione l'assenza di virtu' profetiche ma si rimprovera la violazione di specifici obblighi in tema di valutazione, previsione e prevenzione del rischi o sismico secondo la normativa in vigore alla data del 31 marzo 2009 e la violazione di specifici obblighi in tema di informazione chiara corretta e completa", si legge in uno dei passaggi piu' significativi delle motivazioni della sentenza del giudice del Tribunale dell'Aquila Marco Billi. "Il giudizio di responsabilita' si basa sulla carente valutazione degli indicatori di rischi o e sulla errata valutazione", prosegue. La Commissione, organo tecnico-scientifico della presidenza del Consiglio, si era riunita a L'Aquila il 31 marzo 2009 esattamente una settimana prima del grande sisma che la notte del 6 aprile 2009 procuro' la morte di 309 persone. "Le contestazioni mosse agli imputati, si legge ancora nel documento, appaiono pienamente fondate: le affermazioni sulle valutazioni dei rischi connessi all'attivita' sismica in corso sul territorio aquila no sono risultate assolutamente approssimative, generiche e inefficaci in relazione ai doveri di prevenzione", continua. Secondo i giudici del Tribunale dell'Aquila le indicazioni emerse nel corso della riunione della commissione e le successiva informazioni rassicuranti fornite all'opinione pubblica che "costituiscono il corpo principale del capo di imputazione" hanno "indubbia valenza rassicurante". Per il giudice Billi non si chiede alla scienza di prevedere i terremoti perche' le conoscenze scientifiche oggi non lo consentono, il terremoto e' un fenomeno naturale non prevedibile. Compito della Commissione Grandi rischi "e' quello di prevedere i rischi a scopo di prevenzione". "Proprio per questo - si legge ancora nelle motivazioni - la prevenzione del rischi o e' attivita' di individuazione di quell'insieme di misure precauzionali tese a rilevare, e contenere, in anticipo, quelle circostanze che se ignorate o sottovalutate possono evolvere in eventi di danno".

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