Terremoto: Comitato 3.32, si smetta di ricordare L'Aquila solo il 6 aprile (2)
(Adnkronos) - A proposito di spopolamento, Lolli cita "gli ultimi dati del Comune che parlano di un calo di solo 1.400 abitanti. A questo però - spiega - si deve opporre l'arrivo di circa 4.000 migranti, venuti qui per lavorare. Dunque, in realtà, sono migliaia i cittadini che mancano all'appello e sono quasi tutti giovani, andati via per mancanza di lavoro. Su questo problema bisogna accendere le luci perchè siamo davvero l'epicentro della crisi: nonostante si parli dell'Aquila come del più grande cantiere di lavoro, i giovani sono disoccupati e costretti a fuggire. Ciò significa che non è stata fatta alcuna politica sull'occupazione e sul reddito", denuncia. Lolli, facendo il quadro della situazione, riferisce che "la ricostruzione dei quartieri periferici dell'Aquila è ultimata, nel centro storico sta cominciando adesso, ma nonostante ciò accada dopo 5 anni - sostiene - cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno", dice. "Il problema è che anche in questo caso non mancano le criticità: molte proposte non sono state neanche prese in considerazione, per cui le periferie sono state ricostruite tali e quali a prima, senza nessun investimento che incentivasse energie rinnovabili, edilizia sostenibile. Era una grande occasione, invece sono state rifatte brutte come prima". "C'è poi un problema drammatico che riguarda i comuni del cratere, circa 50, molti dei quali con centri storici di pregio, che sono abbandonati al degrado più totale. Le fasce più deboli della popolazione lasciate ai margini, abbandonate e costrette a vivere ad esempio nelle case popolari inagibili, mentre L'Aquila, bene o male, è in fase di ricostruzione. Ciò crea anche gravi fratture sociali, una sorta di guerra tra poveri, con gli abitanti dei piccoli comuni che ce l'hanno con noi come se fossimo dei privilegiati". In conclusione "qualcosa si sta muovendo - ammette - ma il processo evidentemente non va nella giusta direzione: ci sono persone si stanno arricchendo a dismisura, come i progettisti che hanno preso una marea di appalti, e centinaia di giovani senza lavoro. In questo - conclude - c'è sicuramente una responsabilità delle istituzioni locali come di quelle nazionali".