Lingua italiana: Accademia Crusca 'processa' le parole della giustizia (2)
(Adnkronos) - Intervengono: Federigo Bambi (Università di Firenze), Bice Mortara Garavelli (Accademia della Crusca), Raffaele Sabato (Scuola superiore della magistratura), Maria Vittoria Dell'Anna (Università del Salento), Ernesto Aghina (Scuola superiore della magistratura), Patrizia Bellucci (Università di Firenze), Aldo Travi (Università Cattolica del Sacro Cuore), Michele A. Cortelazzo (Università di Padova), Silvia Ferreri (Università di Torino), Remo Caponi (Università di Firenze), Marina Pietrangelo (Istituto di teoria e tecniche dell'informazione giuridica). Conclusioni a cura di Francesco Sabatini (Accademia della Crusca) e Paolo Grossi (Corte Costituzionale). "Non si vuole processare la lingua, né tanto meno, questa volta, la lingua del diritto. Lo scopo - spiega Nicoletta Maraschio, presidente dell'Accademia della Crusca - è diverso e forse più ambizioso: vedere se la lingua giuridica all'interno del processo si trasforma, e come. E più che fornire risposte, il convegno dovrebbe servire a bene impostare una serie di domande. A partire da quella più generale. È giusto considerare il processo come il punto d'incontro tra diversi registri della lingua del diritto: la lingua della legge, quella dei giudici e quella degli avvocati?". "Questo complesso di relazioni si atteggia diversamente nei modelli di processo che conosce il nostro ordinamento: il processo civile, quello penale, quello amministrativo, quello costituzionale, quello di fronte alle varie Corti europee. E ogni contesto - aggiunge Maraschio - viene esaminato, mettendo a fronte due prospettive diverse: quella del giurista e quella del linguista".