Crisi: direttore Caritas, serve nuova stagione dei diritti per tutti
Cagliari, 3 apr. - (Adnkronos) - "I poveri sono e resteranno o destinatari privilegiati della nostra azione. Le Caritas italiane sono consapevoli di dover operare un decentramento in vista di una costante conversione pastorale, con tutta la fatica della ricerca, dell'interpretare i segni dei tempi, ma nella unanime consapevolezza di voler raggiungere, rinnovati, 'la carne viva del Signore' che vive in questo nostro tempo". Lo ha detto stamani il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, che ha indicato alcune piste di lavoro "per un cammino comune", raccogliendo le ricche sollecitazioni del lavoro preparatorio, dei relatori e dei gruppi di lavoro alla giornata conclusiva dei lavori del Convegno nazionale delle Caritas diocesane che ha visto riuniti oltre 600 direttori e collaboratori delle 220 Caritas diocesane e di Caritas Italiana, riunite per tre giorni a Quartu Sant'Elena, sul litorale di Cagliari "Ovviamente - ha precisato don Soddu - i poveri e le nostre realtà ecclesiali sono e resteranno i destinatari privilegiati della nostra azione, tuttavia, la prospettiva che dobbiamo assumere in maniera sempre più consapevole sarà piuttosto una animazione inclusiva". Occorre dunque che le Caritas si pensino organicamente "come un soggetto ecclesiale che sceglie di parlare di povertà e condivisione al mondo della economia, della produzione, delle professioni, della scuola, della università, senza la pretesa di avere un ruolo istituzionale". Conseguentemente, davanti alle azioni che sembrano essere indirizzate prevalentemente sulle urgenze ed emergenze, occorre che le Caritas cerchino "percorsi e proposte che siano "a lunga scadenza, senza l'ossessione dei risultati immediati" volti ad "iniziare processi più che di possedere spazi". (segue)