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Mafia: blitz a Palermo, minacce di morte e pestaggi per piegare vittime (2)

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(Adnkronos) - Convinti che avrebbero potuto subire altri furti, i due imprenditori accettarono l'offerta e consegnarono a Maurizio De Santis, in tre tranche, i 15mila euro. Sospettando, poi, che a far sparire il carico di elettrodomestici fossero stati i loro dipendenti, chiesero a padre e figlio di attivarsi per il 'recupero'. Così ricevuto il 'mandato' Maurizio e Giovanni De Santis si recarono a Termini Imerese, nella sede della ditta, e pestarono gli autisti ritenuti responsabili del furto. Un raid punitivo che costò loro l'arresto nel dicembre del 2012 per sequestro di persona e lesioni personali. Tornati in libertà, i due De Santis e Rita Salerno, moglie di Maurizio, avrebbero avviato una "pressante azione intimidatoria" nei confronti dei titolari dell'azienda di autotrasporti, ritenuti responsabili del loro arresto, chiedendo loro un risarcimento di circa 200mila euro. Per convincerli a pagare i tre non avrebbero esitato a minacciarli di morte, spaventandoli a tal punto che le vittime decisero di lasciare la Sicilia. Rientrati in Sicilia nel settembre del 2013, i titolari della ditta di autotrasporti vennero nuovamente bloccati per strada da Maurizio De Santis, che rinnovò la richiesta di pagamento. Esausti dalle continue richieste di denaro e dalle minacce di morte, costretti a vendere persino un camion e a consegnare altri 30mila euro ai loro aguzzini, hanno deciso di denunciare la vicenda.

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