Cosenza: tre mesi fa l'omicidio di Coco', genitori aspettano il Papa
Cosenza, 14 apr. (Adnkronos) - "Oggi sono passati tre mesi dalla sua scomparsa, ma sembra che siano passati degli anni. Adesso mi sto rendendo conto di quello che è successo. Mi chiedo come è possibile che delle persone, che non trovo parole per definire, abbiano messo mano a un'arma per uccidere un bambino innocente". E' quanto Antonia Iannicelli, la mamma del piccolo Cocò ucciso e bruciato a tre anni a Cassano all'Ionio, ha detto in una telefonata a Franco Corbelli, del movimento Diritti civili. "Sono passati tre mesi che il mio bambino non c'è più -riporta l'attivista- e il tempo mi sta insegnando che la mia vita senza di lui sarà molto difficile. Lui era un pezzo importante del mio cuore. Io non so chi lo ha ucciso. Sto aspettando che venga fatta giustizia". Iannicelli ha detto di non voler andare via dalla Calabria. "Voglio solo riunire la mia famiglia con mio marito e le mie due bambine. Resto qui a finire di scontare la pena. Passo le giornate con le mie due bambine, con il cuore pieno di dolore. Penso sempre al mio Cocò, con le lacrime agli occhi ma con le mie due bambine cerco di giocare e di scherzare. Loro non devono soffrire come soffriamo io e mio marito". Antonia Iannicelli dice ancora: Non voglio rivolgere appelli a chi ha ucciso il mio Cocò. Dico solo come avete potuto farlo, come avete potuto uccidere un bambino guardandolo negli occhi? Avete distrutto la sua vita e quella dei suoi genitori. In questi momenti di dolore, a me e Nicola, ci ha aiutato molto sentire le parole di Papa Francesco e apprendere che sarà a Cassano". I genitori del piccolo Cocò hanno scritto una lettera per il pontefice, che hanno consegnato a Corbelli lo scorso gennaio. "Adesso -conclude Antonia- io e mio marito aspettiamo di poterlo incontrare, il Santo Padre, il 21 giugno, per ringraziarlo".