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Firenze: "Arno in rosa" sabato 6 e domenica 7 settembre

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Firenze, 4 set. - (Adnkronos) - "Arno in Rosa" sabato 6 e domenica 7 settembre: un appuntamento importante per Firenze, organizzato dalle "Florence Dragon Lady" la squadra di Dragon Boat, campionesse italiane di questa specialità, la squadra costituita dal 2006 sotto l'egidia della Lilt e della Canottieri Comunali, quale forma di riabilitazione fisica e psicologica dopo aver affrontato la malattia per le donne operate di tumore al seno, è oggi riferimento in questa specialità agonistica. In questi giorni saranno inoltre impegnate a Ravenna dove è in corso il Campionato mondiale per Club di Dragon Boat. "Quello delle Dragon lady è un grande esempio di come sia possibile rimettersi in gioco condividendo la lotta per la vita e facendola diventare una storia comune - ha detto Andrea Vannucci, assessore allo Sport - e in questo, lo sport è davvero un veicolo formidabile, perché diventa lo strumento per rimettersi in gioco dopo una dura battaglia e uscirne insieme. L'esperienza delle Dragon Lady è un modo per dire che la prevenzione può salvare la vita, per far sentire che non si è soli, che il silenzio va rotto e che questo è possibile proprio facendo squadra. Voglio dire grazie a nome mio e di tutta l'Amministrazione alle Dragon Lady che scendendo in acqua e portando in giro il nome di Firenze regalano un messaggio di speranza. Questo weekend tutti all'Obihall e in riva all'Arno per le dragonesse". Maria Federica Giuliani, presidente della Commissione cultura e sport, ha detto: "Grazie alla tenacia e alla forza di queste "dragonesse" l'esperienza e la squadra sono cresciute diventando per tutti un modello ed un esempio non solo da incoraggiare ma anche da seguire. Moltissime le imbarcazioni di "donne in rosa" che sono nate in tutto il mondo e che si confronteranno il prossimo ottobre in Florida. L'attività del dragon boat - ha aggiunto Giuliani - costituisce una forma di riabilitazione alternativa, fuori dagli schemi tradizionali ed un grande mezzo per far conoscere la malattia e quindi di prevenzione, importante quindi il loro messaggio oggi ancor di più dato che recenti gli studi italiani hanno individuato nella osteopontina, una proteina con doppia personalità, causa del meccanismo padre delle metastasi".

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