Ebola: casi sospetti, cosa prevede il protocollo del ministero/Scheda
Roma, 9 set. (AdnKronos Salute) - Per isolare e gestire un eventuale caso di Ebola il sistema sanitario nazionale italiano è attrezzato e prevede precise misure, ricordate alle Regioni e agli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera in una circolare inviata ad agosto e firmata dal direttore dell'Ufficio malattie infettive e profilassi internazionale, bioterrorismo, Maria Grazia Pompa. Per quanto "la probabilità di casi importati nel nostro Paese è molto bassa", il ministero garantisce che "la capacità di risposta del sistema sanitario nazionale, nell'ipotesi del verificarsi di casi di Ebola sul nostro territorio, è adeguata ad individuarli e confermarli, e ad isolarli, per interrompere la possibile trasmissione anche di questo agente patogeno altamente infettivo". La prima indicazione del ministero è ai medici, invitati ad essere "vigili" rispetto ai pazienti che hanno zone colpite dalla febbre emorragica virale "e sviluppano una malattia non altrimenti spiegabile". In questi casi "i pazienti devono ricevere rapidamente cure mediche e devono essere indagati i potenziali fattori di rischio di infezione e le modalità di un loro recente viaggio, considerando se hanno recentemente visitato una delle aree affette e se manifestano i seguenti sintomi, soprattutto ad insorgenza improvvisa, entro 21 giorni dalla visita nelle zone colpite come: febbre; mal di testa; mal di gola; diarrea profusa e vomito (una caratteristica rilevante dell'attuale focolaio); malessere generale. (segue)