Difesa: Pigliaru, su servitu' militari aprire conflitto istituzionale con lo Stato (3)
(Adnkronos) - "Ciò rafforza la nostra convinzione - ha detto al Consiglio il presidente Pigliaru - che la prospettiva servitù non può più essere incerta, serve una dismissione significativa in questa legislatura, combatteremo con armi legali, attraverso il confronto istituzionale ed il conflitto se occorre conflitto, non con manifestazioni verbose accompagnate da richieste di dismissione immediata. La posizione della Giunta è quella uscita da quest'Aula con un ordine del giorno votato all'unanimità confermando che l'Esecutivo proseguirà su questa strada fino alla stipula di una nuova intesa con lo Stato che dovrà essere approvata dal Consiglio. Chiediamo in altre parole - ha continuato - un impegno del Governo per riequilibrio del gravame militare sull'Isola, la dismissione di alcuni siti e la riconversione di altri, per questo non abbiamo firmato l'intesa: chiediamo giustizia, certezza del diritto, equa distribuzione dei doveri". Pigliaru ha riferito all'Aula di aver scritto qualche giorno fa al ministero della Difesa, Roberta Pinotti, chiedendo "segnali chiari ed ottenendo la sospensione delle esercitazioni fino al 15 settembre. Risposta che apprezziamo come apertura di dialogo ma che non ci soddisfa nella sostanza. Allo Stato chiediamo un forte riequilibrio in tempi certi e con percorsi chiari, pronti a sederci ad un tavolo ma tenendo ferma la richiesta della dismissione di Capo Frasca e la definizione dei tempi per la riduzione e la dismissione di Teulada, sono le richieste del parlamento confermate da consiglio, questa è la base incomprimibile: nello stesso tempo ci opporremo al rinnovo della convenzione per la base di S. Stefano a La Maddalena, scaduta il 3 marzo e per noi legalmente morta". "Ad oggi - ha concluso - non esiste una stima del costo pagato dalla Sardegna per le servitù ed esiste quindi anche una sete di giustizia e di documentare la verità, lo faremo con cifre e dati redatti seguendo standard internazionali e convocheremo la seconda conferenza regionale sulle servitù militari per aumentare conoscenza e confrontarci con la comunità sarda".