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Ebola: vertice sanità veneta, situazione sotto controllo (3)

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- Le procedure di sicurezza sono state ben definite sin dal livello territoriale: qualora un medico di medicina generale rilevasse in un suo paziente sintomi sospetti dovrà chiamare il 118, che invierà un'ambulanza attrezzata con personale specializzato; nei pronto soccorso, nella fase di triage, gli operatori dovranno porre la massima attenzione alla sintomatologia dei pazienti e alla loro provenienza (i Paesi realmente a rischio sono considerati dagli esperti la Sierra Leone, la Liberia, la Guinea Conacrì, da non confondere con la Guinea Bissau dove invece non c'è alcun problema), se del caso, chiamare immediatamente un infettivologo e, tenendosi a distanza di sicurezza (mino un metro, meglio 2), collocare il paziente in una camera isolata già operativa in ogni Pronto Soccorso. Sarà poi l'infettivologo ad effettuare una prima diagnosi e a decidere i percorsi successivi che, in caso di positività, porterebbero al trasporto e al ricovero allo Spallanzani o al Sacco. In nessun caso un malato con sintomi dubbi, che sia raccolto da un'ambulanza o che telefoni per chiedere aiuto, sarà fatto passare in aree frequentate da persone, come le sale d'attesa. (segue)

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