Palermo: blitz antidroga, linguaggio in codice per indicare cocaina e hashish
Palermo, 4 dic.(AdnKronos) - La droga arrivava soprattutto da Palermo, dove la centrale dello spaccio era il popolare quartiere di Ballarò. Qui operavano Salvatore Agusta, il figlio Giuseppe, e Paolo Genovese. Era a loro che si rivolgevano sia gli spacciatori di Termini Imerese sia quelli che si occupavano di rivendere la sostanza stupefacente ai giovanissimi acquirenti che frequentavano i locali notturni di Palermo, tutti finiti in manette nell'ambito dell'operazione Aquarium, condotta dai carabinieri tra il capoluogo siciliano e Termini Imerese. A Palermo Giuseppe Virzì e Mario Cangelosi, entrambi incensurati, avevano creato una fitta rete di spaccio di cocaina nella zona di piazza Lolli. Un volume d'affari di consistenti dimensioni costituito dai giovani della movida del sabato sera, abituali frequentatori di locali notturni. A Termini Imerese, invece, operavano tre gruppi indipendenti: il primo era formato da Orazio Cefalù, Francesco Gazzano e Duca Francesco, dediti allo spaccio di hashish nella zona della stazione ferroviaria.