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Province: allarme in Veneto per futuro servizi integrazione scolastica

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Venezia, (AdnKronos) - Dal 2 gennaio centinaia di minori con disabilità sensoriali rischiano di perdere l'assistenza degli operatori del servizio di integrazione scolastica che sinora li ha affiancati nel percorso scolastico e nella vita sociale. A dare l'allarme ai consiglieri della commissione Cultura e istruzione del Consiglio regionale del Veneto è la Provincia di Padova, prima dei sette enti intermedi a sperimentare uno degli effetti della riforma Delrio. “Sono oltre un centinaio i bambini e i ragazzi ciechi, sordi e con problemi di apprendimento seguiti sinora in provincia di Padova da 150 ‘lettori' specializzati, assunti direttamente dall'ente provinciale con rapporto di collaborazione – ha spiegato ai consiglieri di palazzo Ferro-Fini Luigi Bisato, sindaco di Noventa Padovana e consigliere provinciale con la delega al sociale, accompagnato da alcuni operatori padovani – La riforma Delrio ha limitato funzioni e competenze delle Province, escludendo il sociale. Dal 1° gennaio non potremo più quindi continuare a stanziare i 1.400.000 euro stanziati ogni anno per pagare i 150 operatori del servizio di integrazione scolastica. Chiediamo alla Regione di farsi carico del problema e di affrontare il vuoto normativo che si è venuto a creare, attribuendosi o delegando la funzione”. "La Provincia di Padova è la prima delle sette autonomie locali a denunciare il problema – ha spiegato Bisato - perché ha sempre gestito il servizio in forma diretta, assumendo con partita Iva gli operatori. Nelle altre Province, invece, il servizio di integrazione scolastica è affidato ad associazioni o cooperative con bando legato al calendario scolastico. Ma a fine anno scolastico anche negli altri territori del Veneto il problema si presenterà immutato".

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