Islam: presidente comunità Venezia, da noi traduzione in italiano da sempre
Venezia, 19 gen. (AdnKronos) - "La traduzione in italiano del sermone del venerdì per noi non è una novità: lo facciamo da sempre. E non potrebbe che essere così: nella nostra comunità non ci sono solo arabi, ma fedeli di trenta nazionalità. E, quindi, la traduzione in italiano spesso è molto più approfondita della versione in arabo, Proprio perchè la maggioranza dei settecento fedeli presenti al venerdì in moschea non è di lingua araba". Cosi' il presidente della Comunità islamica di Venezia e Provincia Mohamed Amin Al Hadab all'Adnkronos commenta la lettera inviata oggi dall'Ucoii alle varie comunità sparse nel paese con l'invito appunto a tradurre in italiano la khutba (il sermone) e a pronunciarla anche in questa lingua comune a tutti. Il presidente della Comunità islamica di Venezia spiega quindi che: "il sermone deve essere molto chiaro per tutti i fedeli, e quindi sui temi più complicati spesso si ripete il concetto più di una volta. Il sermone infatti serve per fare informazioni ai fedeli e per confrontarsi, per questo non ci possono essere equivoci di sorta e per questo viene fatto in lingua italiana, comune a tutti". Quindi, spiega il presidente della Comunità islamica di Venezia: "la nostra comunità è molto aperta, non si chiude a nessuno: tempo fa venne da noi il console Usa, accompagnato da uno studioso di cittadinanza americana e di lingua araba. Dopo aver fatto il suo sermone, mi disse che gli sembrava di essere all'Onu, con la differenza che però qui sorridevano tutti".