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Terrorismo: Maroni, risposta non è chiusura ma controllo frontiere

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Milano, 21 nov. (AdnKronos) - "Io non credo che la risposta" agli attacchi terroristici dei militanti del Daesh "sia la chiusura delle frontiere, io credo che l'Europa debba controllare le frontiere". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni intervenendo, questo pomeriggio al Circolo della Stampa di Milano, al convegno 'Strage di Parigi: il 13 novembre, l'Isis, il ruolo dei media e i doveri dei giornalisti'. "L'Europa deve lavorare sulla prevenzione e sulla capacità di condividere le informazioni e attivare tutta la filiera della sicurezza che parte da Europol, coinvolgere i servizi dei nostri Stati e poi portare alle misure dei Governi. Se come Europa non sappiamo difenderci dobbiamo imparare a farlo. Perché io non sottovaluto questi terroristi che non sono gente che si fa saltare nel deserto. Dietro loro c'e' una struttura organizzatissima che ci conosce e ci studia e sa quali sono i nostri punti deboli". "Alla minaccia dell'Isis, dei terroristi, rispondiamo con il metodo della civiltà. A Parigi non sono stati colpiti luoghi sensibili, della cristianità o dell'occidentalità - ha sottolineato Maroni - ma luoghi della quotidianità, bar, un ristorante, lo stadio. E se i luoghi della quotidianità sono a rischio, io mi preoccupo. Sono stato qualche giorno alla riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza e mi hanno fatto vedere i luoghi a rischio della Lombardia. Tra poco ci sarà il Giubileo e anche in Lombardia, compresa la mia città Varese, al Sacro Monte, avrà una chiesa giubilare, ma credo che non siano solo questi i luoghi a rischio".

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