Aborto: Fisac Cgil, in Sicilia impossibile, controlli più severi
Palermo, 15 apr. (AdnKronos) - Le donne della Fisac Cgil scendono in campo a Palermo chiamando a raccolta tutto il sindacato e le associazioni femminili per organizzare delle iniziative unitarie in difesa della legge 194, smascherare i "finti obiettori" con controlli severissimi ed evitare il ritorno all'aborto clandestino. "Per una donna che decide di interrompere una gravidanza è importante poterlo fare in una struttura pubblica della nostra Regione. I dati sugli obiettori siciliani, sia che si tratta di medici, paramedici o anestesisti, ci dicono che questo da noi sta diventando quasi impossibile" dice Elia Randazzo, segretario generale Fisac Cgil Palermo, a nome del coordinamento donne della Fisac. Il sindacato chiede l'intervento delle strutture e degli organi preposti ai controlli per verificare quanto sia reale il numero di obiezioni di coscienza o se dietro questo numero elevato non si nasconda dell'altro. "Non vorremmo che chi fa nell'ospedale pubblico l'obiettore poi privatamente continui a fare aborti clandestini" dice Randazzo. La presa di posizione arriva in seguito al ricorso presentato dalla Cgil sulla interruzione di gravidanza in Italia, accolto dal Consiglio d'Europa, che ha raccomandato al nostro Paese interventi urgenti per migliorare le risorse ospedaliere e consentire l'applicazione della legge. Secondo i dati diffusi, la Sicilia con più dell'80 per cento di medici obiettori, è la Regione con la media più alta. Nei prossimi giorni la Fisac di Palermo avvierà un volantinaggio.