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Caccia: per quella in deroga si rischiano sanzioni Ue

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Roma, 5 ago. (Adnkronos) - Lo scorso 2 luglio, la Direzione generale Ambiente della Commissione Europea ha scritto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri evidenziando che se l'Italia non la smette di autorizzare, in deroga alle leggi comunitarie, l'uccisione di milioni di piccoli uccelli protetti e non corre al piu' presto ai ripari per impedire "che tali deroghe producano i loro effetti, la Commissione europea non avra' altra scelta che presentare un secondo ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia Ue, proponendo l'imposizione di sanzioni pecuniarie contro la Repubblica Italiana". Nella medesima lettera, la Commissione Europea offriva al ministro Moavero tutte le indicazioni per superare i punti problematici, al fine di risolvere la procedura d'infrazione ed evitare pesanti conseguenze al nostro Paese. Il governo Letta "ha omesso di informare il Parlamento -sostengono ora gli ambientalisti- lasciando che il 31 luglio scorso venisse approvata alla Camera dei Deputati, in via definitiva, la Legge europea 2013, senza il recepimento delle indicazioni comunitarie". "Perche' il ministro Moavero non ha informato il Parlamento di una nota cosi' puntuale, che consentiva di risolvere definitivamente una pesante procedura d'infrazione?" si chiedono Cabs, Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf. "Siamo di fronte a un fatto inspiegabile, se non con una certa sudditanza del governo e di taluni settori delle amministrazioni pubbliche alla lobby piu' marginale del mondo venatorio, quella della caccia ai fringuelli". (segue)

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