Immigrati: nunzio apostolico Siria, disperazione dietro tragedia Catania
Damasco, 10 ago. - (Adnkronos/Aki) - C'e' una "forte disperazione" dietro alla tragedia dell'immigrazione di Catania, dove sei migranti hanno perso la vita mentre tentavano di raggiungere la riva a bordo di un peschereccio sul quale viaggiavano 120 siriani. A esprimere il suo dolore e' il nunzio apostolico in Siria Mario Zenari, che al telefono con Aki - Adnkronos racconta di un Paese devastato dopo oltre due anni di conflitto. "Oltre alle vittime, il cui numero ha superato da tempo i 100mila morti indicati dalle Nazioni Unite, c'e' chi ha perso la casa, chi non ha lavoro, chi vive in zone dove dilaga la criminalita' e la malavita, in altre dove si tenta di imporre la Sharia. Queste persone da qualche parte devono andare", dice monsignor Zenari amareggiato. Con alla mano i dati sui siriani di fede cristiana, il religioso indica come "i Paesi scandinavi" siano stati la meta prediletta anche prima del conflitto. L'emigrazione dei cristiani verso l'Europa e' aumentata con lo scoppio della guerra nel marzo 2011, in cerca di un ambiente sicuro e affine per cultura e religione. "Sempre per i cristiani, in Europa ci sono comunita' delle chiese orientali in Francia e in Belgio - spiega - L'Italia come destinazione di massa e' invece un fenomeno nuovo. Bisogna vedere se (quello di Catania, ndr) e' un caso isolato o se ce ne saranno altri". Zenari riflette anche sull'identita' di questi 120 migranti siriani che hanno tentato di raggiungere l'Italia, ricordando che "solitamente i musulmani cercano di fuggire in un altro Paese arabo, come dimostra il milione e mezzo e piu' di profughi in Libano, Iraq, Turchia e Giordania. Ma abbiamo anche visto che le condizioni di vita in un campo profughi sono sempre piu' difficili". (segue)