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Professioni: studiano passato per scoprire il futuro, biologi evoluzionisti a congresso (2)

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(Adnkronos/Labitalia) - "A livello ambientale, ad esempio, lo studio dei geni coinvolti nell'adattamento delle nostre piante al territorio alpino permette di valutare la loro capacita' di far fronte ai cambiamenti climatici", spiegano Lino Ometto e Omar Rota Stabelli, ricercatori della Fondazione Edmund Mach e co-organizzatori del congresso. "In agricoltura - proseguono - l'analisi evolutiva dei genomi sta permettendo di comprendere meglio la biologia e il comportamento di patogeni e insetti dannosi in agricoltura, come la Carpocapsa e la Drosophila suzukii, e definire nuove strategie di lotta integrata per un'agricoltura sempre piu' sostenibile". Non solo. Nel congresso verranno dibattute le applicazioni evolutive in medicina, che sono essenziali per capire com'e' cambiato nel tempo il sistema immunitario umano, conoscere l'interazione con i nostri microbi e quindi fare passi avanti verso la cura di importanti malattie come le allergie e le intolleranze. Un altro aspetto interessante che verra' affrontato e' legato alla paleontologia e allo studio dell'evoluzione degli antenati degli animali e delle piante moderni, come spiega Massimo Bernardi, ricercatore del Muse e co-organizzatore: "Lo studio della vita del passato, specialmente in Italia, e' tradizionalmente considerato ambito d'azione dei geologi, visto che i fossili, l'oggetto di studio dei paleontologi, si rinvengono nelle rocce. In questo congresso, cercheremo invece di far dialogare i paleontologi, che sono i "biologi del passato", con i "biologi del presente", i colleghi che studiano organismi viventi oggigiorno, nella convinzione che la ricerca scientifica possa trarre grande beneficio dal dialogo tra esperti di settori diversi".(segue)

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