Terremoti: Dpc-Ingv a media, no eccessi di rassicurazione ne' allarmismo (2)
(Adnkronos) - "Quasi tutto il territorio italiano e' caratterizzato da faglie attive e in grado di produrre terremoti - spiegano - Le sequenze sismiche iniziano e dopo un tempo, piu' o meno lungo, finiscono; a volte, pero', hanno delle riprese e, nel complesso, si possono protrarre per mesi o anni. In alcuni casi, poi, possono essere associate a terremoti forti. Anche ora, in diverse zone d'Italia, sono in corso sequenze che hanno picchi e periodi di relativa quiete: come questi varino, aumentando o diminuendo d'intensita' e frequenza, e', al momento, argomento di studio e ricerca che l'Ingv affronta quotidianamente nel suo lavoro. "Per esempio - fanno notare Dpc e Ingv - l'aggettivo 'naturale' o 'normale', utilizzato talvolta per descrivere l'evoluzione di una sequenza sismica, non va inteso come un'indicazione di un fenomeno che si e' concluso: sarebbe "normale" anche una ripresa dell'attivita' con scosse altrettanto o piu' forti di quelle gia' avvenute". "Come si sa, il primo passo verso la riduzione del rischio passa attraverso una popolazione consapevole - conclude la nota - occorre premunirsi, far controllare le abitazioni, gli edifici pubblici, i luoghi di lavoro, verificare e pretendere che il proprio Comune abbia piani di emergenza aggiornati e testati, poiche' i terremoti, anche forti, possono avvenire in gran parte del territorio italiano in ogni momento e senza preavviso".