"Uber ci rovina", il grido disperato dei tassisti "-60% ricavi: andiamo a rubare?"
(AdnKronos) - Disagi in vista nelle grandi città. I taxi si fermeranno fino alle 22, dalle 8, in segno di protesta. I tassisti contestano il riordino del settore, soprattutto sulla questione Uber e Ncc. Tra i sindacati che partecipano allo sciopero ci sono: Unica-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl-Taxi, Federtaxi-Cisal, Usb-Taxi. (Ultim'ora, Flipboard, apertura 2) Un calo degli affari “anche del 60% per colpa degli abusivi, Ncc e di Uber”. Per questo i tassisti di tutta Italia si sono dati appuntamento a Roma per un sit-in davanti al ministero dei Trasporti a Porta Pia. A nulla è servito l'incontro al ministero dei Trasporti a Roma tra i rappresentanti sindacali e il governo. Vengono da Napoli, Bari con i tassisti per il sociale, Genoa, Firenze e Torino, ma per tutti il nemico sono le liberalizzazioni. “A Napoli - parla all'Adnkrons un autista - i costi per la macchina sono saliti del 40%, ci sono 800 macchine in più rispetto a quelle che dovrebbero circolare. Ora apre la metro e noi che facciamo? Andiamo a rubare?”. La protesta delle auto bianche è anche contro Uber e gli Ncc. “Un abusivismo che si sta trasformando in un vero e proprio caporalato digitale”, rilanciano coro. Riccardo Cacchione, delegato nazionale Usb: “Ieri eravamo al tavolo - spiega - il ministero si era impegnato già da tempo. I problemi sono: le autorizzazioni delle macchine fuori dal comune di residenza, poi le piattaforme digitali che per noi sono solo strumenti ma che non possono bypassare la legge o le licenze e poi l'abusivismo classico. Chi accalappia il turista per poi bastonarlo".