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Palermo: Al teatro Massimo concerto dedicato a Ravel (2)

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(AdnKronos) - Scritto “nello spirito di quelli di Mozart e di Saint-Saëns”, il compositore definiva il Concerto in Sol come leggero e brillante, senza aspirazioni alla profondità o agli effetti drammatici. Mozart infatti è per Ravel l'esempio inarrivabile di una musica di bellezza assoluta, di perfetta purezza, ma mai noiosa. In programma poi Ma mère l'Oye, un altro esempio di come Ravel partendo da una composizione per pianoforte proceda poi a orchestrarla. Nel 1910 per i figli di una coppia di amici, aveva composto una raccolta di semplici pezzi per pianoforte a quattro mani ispirata alle fiabe. Nel 1911, aggiungendo un preludio e orchestrando i pezzi, ne trae un balletto, mentre la suite per orchestra rispetta l'elenco dei brani della raccolta per pianoforte. Proprio dalle “Histoires ou contes du temps passé, avec des moralités” di Perrault viene il titolo Contes de ma mère l'Oye (I racconti di mamma Oca). Chiude concerto il Boléro, composto nel 1928 durante una breve vacanza marittima a Saint-Jeande-Luz. La danzatrice Ida Rubinstein da tempo gli chiedeva un balletto. Una mattina gli si presenta un motivo: il compositore lo suona al pianoforte, vi trova un che di “ostinato”, decide di “riprenderlo parecchie volte senza sviluppo, solo cercando di graduare il più possibile l'ingresso degli strumenti”. Nasce così il Boléro: due misure di introduzione, con un ritmo incalzante e costante e una melodia di sedici misure che si ripetono incessanti, prima passando da uno strumento all'altro, poi provando combinazioni di strumenti. Inizia il flauto, poi clarinetto, fagotto, via via tutti i legni, infine gli archi. Sarà la sua opera più celebre.

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