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Violentata per ore, si salva grazie a WhatsApp

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Asti, 12 dic. (AdnKronos) - E' stata sequestrata, tenuta segregata per quasi 24 ore e violentata. E' accaduto ad Asti e la vittima, una ragazza di 30 anni, è riuscita a salvarsi mandando messaggi WhatsApp a un'amica che ha allertato la polizia. Due tunisini sono stati arrestati e un terzo è indagato, mentre la giovane, che è stata trovata legata a un letto con i cavi del telefonino, è stata soccorsa. Gli agenti della squadra mobile di Asti avevano ricevuto la denuncia di scomparsa della giovane da parte del padre che non riusciva a sentirla da qualche giorno. Gli agenti, facendo ricerche e accertamenti, erano venuti a sapere che la ragazza era stata vista insieme ad alcuni nordafricani. Ma solo quando un'amica è stata contattata dalla ragazza tramite WhatsApp, con le indicazioni di uno scantinato in cui si trovava rinchiusa, gli agenti sono riusciti a trovare il posto in cui era stata nascosta e segregata. La donna infatti era legata a un letto e nello scantinato, adibito ad abitazione, sono stati trovati anche i suoi aguzzini. Da una prima ricostruzione, la ragazza aveva incontrato un tunisino con il quale in passato aveva avuto un'amicizia e con lui aveva scambiato quattro chiacchiere. Successivamente il ragazzo, insieme a un altro tunisino, si è recato a casa della giovane, che vive da sola, e l'ha sequestrata portandola nello scantinato. Qui la ragazza è stata violentata dal conoscente, che l'ha anche picchiata rompendole un vaso addosso quando ha provato a reagire. La giovane ha raccontato agli agenti che, fortunatamente, al momento del sequestro, è riuscita a nascondere il cellulare nei pantaloni così, approfittando di un momento di distrazione dei tunisini, è andata al bagno e ha mandato i messaggi all'amica. Due tunisini devono rispondere di sequestro di persona, uno anche di violenza sessuale. Il terzo tunisino, estraneo al sequestro e alla violenza, ma trovato nell'abitazione, è al momento indagato.

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