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Scontro treni Puglia, "poca sicurezza per motivi economici"

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Bari, 13 dic. (Adnkronos) - Misure di sicurezza non adottate per motivi economici. E' quanto emerge dall'inchiesta sullo scontro frontale tra due treni della Ferrotramviaria avvenuto sulle linee delle ferrovie Bari Nord, tra Andria e Corato, il 12 luglio dell'anno scorso, provocando la morte di 23 persone e 51 feriti, alcuni in modo grave. "E' stato accertato - scrive la Procura della Repubblica di Trani in una nota diffusa dalla Polizia - che nel corso degli anni si erano verificate numerose situazioni di pericolo, determinate da errori umani molto simili a quelli verificatisi il 12 luglio 2016, che avrebbero dovuto indurre la dirigenza a predisporre misure urgenti di riduzione e contenimento del rischio, quali l'installazione di un sistema di blocco elettrico automatico, la riduzione delle velocità dei treni e l'aumento della separazione temporale tra un convoglio e l'altro. Queste misure non furono adottate per motivi economici, confidando nel futuro ammodernamento dell'intera linea ferroviaria e accettando, pertanto, nelle more di questo previsto ammodernamento, il rischio di un incidente". LE ACCUSE - Nei giorni scorsi sono stati notificati 19 avvisi di conclusione delle indagini ad altrettante persone. Tra i reati contestati, a vario titolo, si annoverano il disastro ferroviario, l'omicidio colposo e le lesioni gravi colpose. LE INDAGINI - Tre le fasi in cui si sono sviluppate le indagini, ciascuna corrispondente a un livello di responsabilità. Oltre a quella (la seconda) che ha riguardato l'intera gestione della sicurezza della circolazione ferroviaria da parte di responsabili e dirigenti di Ferrotramviaria, nella prima fase invece è stata ricostruita la dinamica dei fatti e individuate le responsabilità degli agenti ferroviari che gestirono l'incrocio tra i treni ET1016 ed ET1021. In particolare è stato accertato che il capostazione di Andria, avendo già autorizzato la partenza del treno ET1016 da Corato, avrebbe dovuto attenderne l'arrivo prima di licenziare il treno ET1021. Ugualmente il capotreno e il macchinista dell'ET1021 non sarebbero dovuti partire, nemmeno dopo il segnale del capostazione, prima di aver personalmente verificato l'arrivo dell'ET1016. Nell'incidente persero la vita due macchinisti e un capotreno. Tra i feriti anche il capotreno dell'ET1021.

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