Violenza su donne: tavola rotonda in Consiglio Regione Lombardia (2)
(AdnKronos) - “Il problema – ha detto Cattaneo – è di tipo culturale e quindi principalmente spetta alle istituzioni agire. Dal 2012 il Consiglio regionale ha varato una legge regionale, segno concreto della volontà di intervenire nel sostegno alla donne vittime di violenza, ma occorre fare di più e creare una cultura diversa sul fronte dell'integrazione, della conciliazione e della presenza delle donne nel mondo del lavoro”. Anche Brianza ha sottolineato la necessità di un cambiamento di prospettiva culturale, soprattutto a partire dai giovani. “Stanno arrivando le prime denunce, segno che il fenomeno sta emergendo. Ma la strada è ancora lunga - ha affermato - e occorre l'impegno di tutti affinchè dopo i primi risultati se ne possano ottenere altri”. L'assessore ha, inoltre, annunciato la presentazione, durante la seduta odierna di Giunta, di due nuove provvedimenti in tema di contrasto alla violenza di genere. “Permane nella percezione collettiva una sottovalutazione del problema – ha spiegato Fabio Roia -. Occorre invece combattere la tendenza a minimizzazione, a sottovalutare e condannare in maniera forte, univoca e decisa un fenomeno culturale che è una sorta di guerra civile tra i generi, in cui spesso il problema viene scaricato sulla vittima. La violenza ha mille forme di manifestazione e la formazione di tutti gli operatori deve essere continua: dallo stalking, alle molestie sul lavoro occorre combattere il pregiudizio profondo che abita ancora la mente degli uomini. Protezione, prevenzione e punizione sono le strategie da porre in campo”. I passi avanti nella segnalazione dei casi e le criticità sono stati evidenziati dagli interventi di Sandro Mancarella, Manuela Ulivi e di Alessandra Kustermann, primario della Mangiagalli, la clinica ginecologica del Policlinico di Milano, tra le più famose d'Italia per la sua attività di assistenza per i problemi della violenza alle donne.