Mafia: pm Di Matteo, durante la trattativa Riina sostituito da Provenzano
Palermo, 20 dic. (AdnKronos) - Nel corso della trattativa tra Stato e mafia "tra la strage di Capaci e la strage di via D'Amelio" il boss mafioso Totò Riina "venne sostituito da Bernardo Provenzano" perché ritenuto "più affidabile" e "più malleabile". Inizia con queste parole pronunciate dal pm Nino Di Matteo la terza udienza dedicata alla requisitoria del processo sulla trattativa tra Stato e mafia, in corso davanti alla Corte d'assise di Palermo. "Nell'ultima parte della scorsa udienza ho ricordato e sottolineato come i primi a parlare, in termini espliciti, di una trattativa avviata con Vito Ciancimino, sono stati gli imputati Mario Mori e Giuseppe De Donno - spiega il pm Di Matteo - Nel momento in cui furono sentiti come testimoni davanti alla Corte d'assise di Firenze. Vi ho ricordato come non sia importante solo il riferimento testuale del termine trattativa ma come più importante sia il contenuto delle affermazioni dell'allora colonnello Mori con riferimento a Ciancimino". "Oggi ricorderemo i tanti elementi di prova che ci consentono di acclarare ulteriormente che il dialogo che si sviluppò tra i vertici del Ros ebbe i connotati di una vera e propria trattativa - dice ancora il magistrato che oggi presta servizio alla Dna - L'istruzione dibattimentale ha consentito di acclarare che Riina, allora capo della Commissione provinciale fece avere al suo tramite Antonino Cinà e Ciancimino l'elenco richiesto per smettere la strategia stragista". Non solo. per il pm Di Matteo "l'istruzione dibattimentale ha dimostrato che i Carabinieri ricevettero da Ciancimino questo elenco di richieste omettendo, per continuare efficacemente la trattativa segreta di riferire all'autorità giudiziaria".