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Mafia: pm Di Matteo, pressing continuo di Mancino sul Quirinale

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Palermo, 12 gen. (AdnKronos) - L'ex Presidente del Senato Nicola Mancino esercitava un "pressing continuo nei confronti della Presidenza della Repubblica" un "pressing costante che cresceva esponenzialmente nel momento in cui si ventilava la possibilità che si concretizzasse un confronto con Claudio Martelli sull'informazione sui Ros e Vito Ciancimino". Lo ha detto il pm Nino Di Matteo proseguendo la sua requisitoria al processo sulla trattatuva tra Stato e mafia. "Mancino - prosegue Nino Di Matteo - teme che la ribalta dibattimentale e la pubblicità di un confronto evidenza all'opinione pubblica la sua reticenza, e quindi fa di tutto per evitare che il Tribunale disponga il confronto". Poi aggiunge: "Più in generale Mancino pressa per ostacolare le indagini della Procura di Palermo e soprattutto per contrastare le valutazioni che l'ufficio mostrava di fare, con la prospettiva dell'avocazione dell'indagine da parte dell'allora Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso". Claudio Martelli ha più volte ribadito, sia in aula che in alcune interviste tv, di aver informato Nicola Mancino del dialogo segreto tra il Ros e Vito Ciancimino. In una intervista Martelli aveva detto: “Mancino ha detto ripetutamente il falso ed è indagato per questo: disse che non lo avvertii che i Ros si comportavano in maniera anomala, senza avvisare i superiori e i magistrati, come invece previsto dalla legge costitutiva della Dia, che si riferiva a ogni agente che si occupasse di Mafia”.

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