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Acqua: crisi a Palermo, Cgil 'opere ferme e invasi pieni di fango' (4)

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(AdnKronos) - "La scarsità dell'acqua degli invasi – aggiunge Lannino - si può compensare esclusivamente ricorrendo all'utilizzo dei pozzi e delle sorgenti, eludendo i fantasmagorici dissalatori, che richiedono anni per essere costruiti, accrescono le diseconomie dei costi del servizio idrico integrato e peggiorano la qualità dell'acqua. Utilizzando le risorse già previste, non è più procrastinabile l'efficientamento degli acquedotti, poiché è del tutto evidente che in una situazione emergenziale è ancora più intollerabile l'abnorme perdita dell'acqua nelle reti, che in alcune parti della città, dove non sono state completate le sottoreti, e in molti Comuni della Provincia, raggiungono addirittura punte del 70 per cento". La Cgil denuncia ancora la vicenda di Scillato, oggetto di un intervento per un suo utilizzo parziale fatto nell'aprile del 2017, costato 1 milione e 300 mila euro. "La crisi idrica è iniziata più di un anno fa - dice il sindacato -. Non avere messo totalmente in funzione Scillato, da cui si sarebbero presi 700 litri al secondo, è stato un errore: non si sarebbero svuotati gli invasi". Molti invasi intanto sono già fuori uso. La Filctem e la Fillea sollecitano le opere di manutenzioni: “E' l'occasione per pulire i bacini, coperti al 10 per cento di fango. Svuotandoli dal fango, la capienza aumenterebbe".

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