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Mafia: arcivescovo Palermo, Chiesa chieda perdono per suo silenzio

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Palermo, 9 mar. (AdnKronos) - "Dobbiamo chiedere perdono per quanto la Chiesa non ha fatto nel passato nei confronti della mafia. Per quanto la Chiesa sia stata omissiva, per quando abbiamo annunciato ma non praticato valori evangelici a difesa di una terra violentata dalla mafia". Lo ha detto don Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, durante la conferenza promossa dal Centro Studi Pio La Torre sul tema 'Il ruolo della Chiesa di Papa Francesco nel contrasto alle mafie, alla corruzione, alla povertà e alle diseguaglianze sociali', svoltasi al cinema Rouge et Noir di Palermo. "Se oggi però sono qui a guardare avanti con fiducia ad una Sicilia liberata - ha aggiunto l'arcivescovo - se sono qui a sperare in un futuro di pace, giustizia e dignità è perché negli anni questo atteggiamento della Chiesa è cambiato. Se sono qui lo devo anche alla testimonianza di due preti e di un magistrato: don Pino Puglisi, con il quale ho condiviso alcune esperienze con i giovani; don Peppe Diana, ucciso a 36 anni dalla Camorra e Rosario Livatino, magistrato ucciso a 38 anni e profondamente cattolico". "Da loro - ha sottolineato - ho ricevuto la testimonianza che una Chiesa libera e liberatrice è una Chiesa che non cerca appoggi o privilegi dalle classi dirigenti, ma che confida solo nella potenza esaltante del Vangelo di Gesù Cristo. La Chiesa che Papa Francesco sta disegnando - conclude l'arcivescovo - vuole partire dalla realtà, dalla concretezza. Un'indicazione di rotta indicata anche dal suo primo viaggio apostolico a Lampedusa nel luglio 2013. Bisogna partire dagli esclusi, dagli scartati della società, dalla lotta alle ingiustizie".

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